Bitonto protagonista del caso più intricato e misterioso di cronaca nera degli ultimi anni in terra di Bari.
L’elemento chiave delle indagini sulla donna nuda, completamente avvolta nel cellophane, “seppellita”, dicono gli investigatori, in un giaciglio fatto di travi in legno, coperte da un masso, ritrovata al primo piano delle ex Acciaierie Scianatico, in via Caracciolo, è la telefonata che ha dato le indicazioni precise alle forze dell’ordine circa il nascondiglio della povera salma.
La chiamata, secondo i tabulati, è partita proprio dalla nostra città.
Alcuni particolari fanno pensare a un omicidio a sfondo sessuale. Le indagini non sono semplice, prima di tutto perché dare un nome alla vittima non sarà semplice. A Bari e provincia, negli ultimi anni, non sono state presentate denunce di scomparsa di giovani donne. E accanto a ciò che resta del corpo non ci sono oggetti che possano aiutare gli investigatori a risalire all’identità della donna.
Gli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica hanno ritrovato accanto allo scheletro alcuni braccialetti, oggetti di bigiotteria molto comuni. Nulla, quindi, che possa aiutare a ricostruire la storia personale della vittima, una donna di piccola corporatura, alta non più di un metro e sessanta.
La vittima non era vestita, questo almeno emerge dalla prima ispezione effettuata dal medico legale sulla scena del ritrovamento. Accanto allo scheletro c’è soltanto un reggiseno imbottito, non ci sono tracce di altri abiti e per il momento è escluso che il tempo – l’umidità, per esempio – possa aver consumato il tessuto.
Il corpo era seminudo quando è stato nascosto sotto le travi in legno.
Difficile dire se la donna sia stata uccisa nell’ex insediamento produttivo o sia stata trasportata al primo piano delle ex Acciaiere Scianatico in un secondo momento. Lo scheletro era avvolto nel cellophane. Non solo le mani, quindi, erano state bloccate: altri brandelli di nastro adesivo, ritrovati attorno a quello che rimane del corpo della donna, fanno pensare che qualcuno abbia cercato di immobilizzarlo.
Gli accertamenti medico legali, disposti dal sostituto procuratore Gaetano De Bari, dovranno accertare le cause della morte. Per il momento è possibile escludere che la donna sia stata strangolata. Apparentemente lo scheletro appartiene a una giovane, morta quattro-cinque anni fa, ma si tratta soltanto di una ipotesi. Saranno accertamenti più approfonditi a dare l’epoca del decesso che potrebbe essere anche più recente.
La Procura ha avviato verifiche anche sull’autore della segnalazione arrivata alla polizia. Con una telefonata partita da Bitonto un cittadino ha indicato con precisione il luogo dove lo scheletro era stato nascosto. L’ex acciaieria, una fabbrica dismessa da anni, come dimostrano alcuni giacigli improvvisati notati nell’area, è diventata un punto di passaggio per senza fissa dimora, ma anche spostandosi nel punto del ritrovamento sarebbe stato impossibile scoprire per caso lo scheletro. Chi ha allertato la polizia, quindi, forse conosce bene la storia della donna. E di quello che appare come un omicidio efferato, forse a sfondo sessuale.