Sono passati 15 anni da quel maledetto 6 agosto 2005, quando l’aereo Atr72, partito da Bari e diretto nella località tunisina di Djerba precipitò nelle acque siciliane di Capo Gallo. Un disastro in cui morirono 16 persone, tra cui, ricordiamo, un cittadino di Bitonto, Enrico Fallacara. Altre 23 persone rimasero ferite.
Una tragedia frutto di alcuni errori che hanno portato alla condanna definitiva di sette cittadini tunisini, dipendenti della compagnia aerea. Una condanna mai eseguita a causa dell’assenza di accordi di estradizione tra Italia e Tunisia.
Ieri si è tenuta la commemorazione delle vittime di quell’ammaraggio, in occasione del quindicesimo anniversario.
«Per il settimo anno ho avuto la straordinaria opportunità di rappresentare la città di Bitonto ed i miei concittadini. In particolar modo, ho potuto ricordare Enrico Fallacara: l’eroe bitontino che sacrificò la sua vita, in quel drammatico giorno, perché preferì salvare quelle di altri passeggeri» ha comunicato l’assessore Domenico Nacci, annunciando un’iniziativa in memoria del concittadino scomparso: «Per ricordarlo degnamente, inoltre, ho presentato, insieme alla consigliera comunale Maria Grazia Gesualdo, la richiesta di intitolare alla sua memoria una strada della nostra città, affinché Enrico, deceduto prematuramente a soli 39 anni, possa continuare ad essere un esempio concreto per tutti noi».
Alla cerimonia ha partecipato anche il consigliere regionale Domenico Damascelli: «6 agosto 2005: sedici vite furono spezzate nel disastro di Capo Gallo, al largo di Palermo. Quell’aereo, partito da Bari in direzione Djerba, finì il suo volo in mare. La tragedia ha segnato per sempre le vite dei parenti delle vittime e dei ventitré superstiti. Anche oggi, come sempre, non potevo mancare alla cerimonia di commemorazione. Negli anni ho conosciuto le storie e le famiglie dei passeggeri di quel volo maledetto che ha trasformato una vacanza in tragedia. Sono vicino a queste persone, dilaniate da un dolore che non trova pace».