Giunge al suo weekend conclusivo il viaggio nella musica popolare e d’autore tracciato dalla XV edizione del Festival Di Voce in Voce, rassegna dedicata alle produzioni musicali originali e organizzata dall’Associazione Culturale Radicanto con il sostegno della Regione Puglia, dei Comuni di Bari e Bitonto e di Puglia Sounds. Dopo i primi due fine settimana di programmazione ospitati dal Teatro Abeliano di Bari con le sonorità de The Northern Breeze Trio, Quartetto Areasud, Sarita, Raffaele Casarano & Claudio Farinone Duo, Enerbia, Radicanto, Ensemble Campo 65 e Khasal Trio, le ultime giornate del festival si spostano a Bitonto e saranno ospitate dalla Chiesa di San Francesco della Scarpa (Via Ferrante Aporti, ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili).
Una seconda parte di programmazione che sarà ulteriormente caratterizzata da una selezione musicale di vera eccellenza sul panorama nazionale e internazionale, che parte venerdì 6 ottobre alle ore 20.30 con il concerto-spettacolo di Chiara Casarico dal titolo “Rosa Canta e Cunta – Omaggio a Rosa Balistreri”. Uno spettacolo, in forma di concerto, sulla vita di Rosa Balistreri, scritto e interpretato da Chiara Casarico e accompagnato dalla fisarmonica di Desirèe Infascelli. Attraverso le canzoni e alcuni brani recitati, le artiste propongono la storia e le emozioni di una donna che si è affrancata dalla miseria e dalla violenza attraverso il canto, portando nella sua arte e nella sua pelle la disperazione dei reietti e il riscatto dei povericristi. Seguirà, alle 21.30, l’esibizione di Maria Moramarco Ensemble dal titolo C’ere e ‘ngere: uno spettacolo musicale che racconta attraverso il canto di tradizione dell’Alta Murgia Barese le ancestrali storie del popolo delle pietre. Presenta un affresco di memoria che evidenzia le miserie così come le nobiltà della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è la ricerca sul canto popolare ma anche l’interpretazione e la voce. Figlia naturale degli antichi cantori e cantatrici che hanno tramandato la tradizione orale nelle contrade murgiane e della Puglia, Maria ha raccolto dagli ultimi depositari quanto sopravvissuto in questa terra meridiana, terra di confine con le vicine civiltà mediterranee.
Sabato 7 ottobre alle 20.30, nella stessa Chiesa di San Francesco della Scarpa di Bitonto, sarà la volta di Claudio Prima Trio, ensemble originale che esplora le potenzialità della musica quale strumento di indagine e mette in dialogo l’organetto, uno degli strumenti principi della tradizione italiana, con la musica d’autore e popolare. In questo spettacolo, brani originali ispirati, a tratti, dalle musiche tradizionali pugliesi, albanesi e greche creano un repertorio intenso ed emozionante, che guarda alle origini della musica Adriatica, spingendosi con fascino ed eleganza nei territori della modernità e dell’ibridazione stilistica fra musica classica, folk e musica contemporanea. A seguire, alle ore 21.30, tornano ad esibirsi i Radicanto con un concerto che, in modo poetico, indaga tra le radici del canto per mare e altri approdi, esplorando la musica del Mediterraneo attraverso la forma “canzone” in chiave d’autore e acustica, dal folk meridionale al fado, alla tradizione sefardita, agli echi del sudamerica.
L’ultima serata del festival Di Voce in Voce si aprirà, invece, alle ore 19.00 con Davide Ceddia: “Vorrei dire la mia” è un brillante e coinvolgente spettacolo di teatro-canzone dove brevi monologhi e storie della nostra amata terra fanno da introduzione a canzoni d’autore inedite. Sussurrate e intense melodie si alternano a fantasiose e personali riflessioni ironiche svelate in maniera originale e divertente. A seguire, alle ore 20.00, il concerto di Enrico Fink: da anni una delle voci principali del mondo ebraico italiano, propone in una veste trascinante e coinvolgente i canti italiani per le feste ebraiche, canti che raccontano una lunga storia di interazione e scambio con le tradizioni popolari e colte italiane ma che mantengono una identità e un carattere tutto loro. Sono i “canti di Scola”, dove Scola è la sinagoga, ma soprattutto il luogo della comunità, il centro della vita ebraica. Il concerto si svolge come la celebrazione di un matrimonio, e passa dai coinvolgenti momenti del rito alle danze di festeggiamento, dai processionali per l’arrivo del corteo nuziale ad antichi poemi rinascimentali musicati come balli di corte. Storie di viaggi, di migrazione, di speranze.
IL FESTIVAL
Da quindici anni il festival “Di Voce in Voce”, organizzato e diretto dall’associazione culturale Radicanto, punta a riscoprire i contatti e i confini che si snodano attraverso le regioni pan-mediterranee in un percorso affascinante e diacronico, unite da un vento che sa parlarci di tradizione e innovazione, di continuità e modernità, dalla musica antica alla tradizione meridionale, dal canto a distesa alla polifonia pugliese, dai ritmi cadenzati agli spigoli dei tempi balcanici.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
www.radicanto.it/di-voce-in-voce