Scoppia una polemica intorno alla conferma del noleggio per il terzo anno consecutivo di strutture modulari ad uso didattico per due scuole di Bitonto. È nata per la motivazione specificata nella delibera di giunta numero 168 dello scorso 4 agosto sulla concessione fatta dal Comune al plesso della primaria sita in via Gaetano Salvemini. «Esiste una reale criticità legata al sovraffollamento del plesso “V.F. Cassano” -si legge testualmente nel documento pubblicato sull’albo pretorio-, che deriva più in generale da uno sbilanciamento nella distribuzione dell’offerta didattica della scuola primaria a livello cittadino. Il plesso rappresenta, infatti, l’unica scuola attiva nella zona est della città, come emerso nel documento preliminare alla programmazione scolastica». «Ma la Don Lorenzo Milani -ha sottolineato l’ex consigliere Francesco Mundo- è o non è una scuola elementare? Ricordo a me stesso che il ripristino e recupero dell’ex edificio scolastico San Pietro nuovo fu voluto per evitare i doppi turni alla scuola Cassano che erano necessari per soddisfare l’obbligo scolastico, ancora attivi sul finire degli anni ‘70 e inizio anni ‘80». C’è, a questo punto, anche un altro particolare su cui riflettere. «È vero o no che la Don Milani, ancora oggi, è snobbata dall’utenza con mille scuse e giustificazioni che in molti casi sono solo strumentali? Pertanto bisognerebbe aggiungere, correttamente, che gli spazi anche ampi ci sono, ma non sono graditi. Altro che carenza». Ci sarebbe anche la scuola elementare di via Abbaticchio, di recente costruzione, che «è -ha aggiunto Mundo- praticamente inutilizzata». Le famiglie, allora, potrebbero prendere in considerazione anche altre scuole vicine alla “Cassano”. Le iscrizioni potrebbero essere distribuite in una maniera più equa e per questo «il mio invito -ha detto Pansini- è ad attivare percorsi ad alta innovazione didattica cosicché tutte le scuole diventino attrattive». Da diversi anni «le iscrizioni vengono effettuate dalle famiglie valutando l’offerta formativa -ha aggiunto il dirigente- e non più in base allo stradario».
Resta ancora una cosa da chiarire: il perché della richiesta della Cassano del prefabbricato che accoglierà due classi. «Si è presentata la necessità -ha chiarito Pansini- di avere una classe in più e ripristinare la situazione che c’era prima della pandemia. É stata fatta una variazione dalla precedente dirigente in una classe unendo due spazi per uno più vasto». Questa la premessa. «Dato l’alto numero delle iscrizioni, che però non ha superato quello degli anni precedenti, ho chiesto all’amministrazione comunale il ripristino dei due ambienti così da creare anche laboratori. Questo non è stato possibile, da qui la necessità di continuare ad utilizzare i prefabbricati che sono funzionali».
Sempre in merito alla questione sovraffollamento, poi, pare che a fare parlare sia la presenza di classi che in questo plesso superano il limite di circa 23 alunni consentito dalla legge. «Ho ereditato due classi da 30, ma ho aule che le possono contenere. Fino a quando ci sarò io -ha precisato Pansini, dirigente della scuola dal 2021-, saranno le ultime. Non consentirò mai classi pollaio, le prime di quest’anno, infatti, sono formate da 20 iscritti se presente un alunno con disabilità, altrimenti il numero sale a 23». «La triste verità -ha concluso Mundo- è che il numero di unità lavorative del personale ATA (bidelli, tecnici di laboratorio, personale amministrativo di segreteria) viene assegnato in funzione del numero di alunni iscritti. E ciò, in qualche modo, “costringe” qualche dirigente a chiudere un occhio nella formazione delle classi pur di non perdere qualche unità. È chiaro adesso perché si originano situazioni di sovraffollamento? Il risultato paradossale è che, nello stesso Comune, si creano scuole sovraffollate da una parte e scuole semivuote dall’altra».
Scoppia una polemica intorno alla conferma del noleggio per il terzo anno consecutivo di strutture modulari ad uso didattico per due scuole di Bitonto. È nata per la motivazione specificata nella delibera di giunta numero 168 dello scorso 4 agosto sulla concessione fatta dal Comune al plesso della primaria sita in via Gaetano Salvemini. «Esiste una reale criticità legata al sovraffollamento del plesso “V.F. Cassano” -si legge testualmente nel documento pubblicato sull’albo pretorio-, che deriva più in generale da uno sbilanciamento nella distribuzione dell’offerta didattica della scuola primaria a livello cittadino. Il plesso rappresenta, infatti, l’unica scuola attiva nella zona est della città, come emerso nel documento preliminare alla programmazione scolastica». «Ma la Don Lorenzo Milani -ha sottolineato l’ex consigliere Francesco Mundo- è o non è una scuola elementare? Ricordo a me stesso che il ripristino e recupero dell’ex edificio scolastico San Pietro nuovo fu voluto per evitare i doppi turni alla scuola Cassano che erano necessari per soddisfare l’obbligo scolastico, ancora attivi sul finire degli anni ‘70 e inizio anni ‘80». C’è, a questo punto, anche un altro particolare su cui riflettere. «È vero o no che la Don Milani, ancora oggi, è snobbata dall’utenza con mille scuse e giustificazioni che in molti casi sono solo strumentali? Pertanto bisognerebbe aggiungere, correttamente, che gli spazi anche ampi ci sono, ma non sono graditi. Altro che carenza». Ci sarebbe anche la scuola elementare di via Abbaticchio, di recente costruzione, che «è -ha aggiunto Mundo- praticamente inutilizzata». Le famiglie, allora, potrebbero prendere in considerazione anche altre scuole vicine alla “Cassano”. Le iscrizioni potrebbero essere distribuite in una maniera più equa e per questo «il mio invito -ha detto Pansini- è ad attivare percorsi ad alta innovazione didattica cosicché tutte le scuole diventino attrattive». Da diversi anni «le iscrizioni vengono effettuate dalle famiglie valutando l’offerta formativa -ha aggiunto il dirigente- e non più in base allo stradario».
Resta ancora una cosa da chiarire: il perché della richiesta della Cassano del prefabbricato che accoglierà due classi. «Si è presentata la necessità -ha chiarito Pansini- di avere una classe in più e ripristinare la situazione che c’era prima della pandemia. É stata fatta una variazione dalla precedente dirigente in una classe unendo due spazi per uno più vasto». Questa la premessa. «Dato l’alto numero delle iscrizioni, che però non ha superato quello degli anni precedenti, ho chiesto all’amministrazione comunale il ripristino dei due ambienti così da creare anche laboratori. Questo non è stato possibile, da qui la necessità di continuare ad utilizzare i prefabbricati che sono funzionali».
Sempre in merito alla questione sovraffollamento, poi, pare che a fare parlare sia la presenza di classi che in questo plesso superano il limite di circa 23 alunni consentito dalla legge. «Ho ereditato due classi da 30, ma ho aule che le possono contenere. Fino a quando ci sarò io -ha precisato Pansini, dirigente della scuola dal 2021-, saranno le ultime. Non consentirò mai classi pollaio, le prime di quest’anno, infatti, sono formate da 20 iscritti se presente un alunno con disabilità, altrimenti il numero sale a 23». «La triste verità -ha concluso Mundo- è che il numero di unità lavorative del personale ATA (bidelli, tecnici di laboratorio, personale amministrativo di segreteria) viene assegnato in funzione del numero di alunni iscritti. E ciò, in qualche modo, “costringe” qualche dirigente a chiudere un occhio nella formazione delle classi pur di non perdere qualche unità. È chiaro adesso perché si originano situazioni di sovraffollamento? Il risultato paradossale è che, nello stesso Comune, si creano scuole sovraffollate da una parte e scuole semivuote dall’altra».
Scoppia una polemica intorno alla conferma del noleggio per il terzo anno consecutivo di strutture modulari ad uso didattico per due scuole di Bitonto. È nata per la motivazione specificata nella delibera di giunta numero 168 dello scorso 4 agosto sulla concessione fatta dal Comune al plesso della primaria sita in via Gaetano Salvemini. «Esiste una reale criticità legata al sovraffollamento del plesso “V.F. Cassano” -si legge testualmente nel documento pubblicato sull’albo pretorio-, che deriva più in generale da uno sbilanciamento nella distribuzione dell’offerta didattica della scuola primaria a livello cittadino. Il plesso rappresenta, infatti, l’unica scuola attiva nella zona est della città, come emerso nel documento preliminare alla programmazione scolastica». «Ma la Don Lorenzo Milani -ha sottolineato l’ex consigliere Francesco Mundo- è o non è una scuola elementare? Ricordo a me stesso che il ripristino e recupero dell’ex edificio scolastico San Pietro nuovo fu voluto per evitare i doppi turni alla scuola Cassano che erano necessari per soddisfare l’obbligo scolastico, ancora attivi sul finire degli anni ‘70 e inizio anni ‘80». C’è, a questo punto, anche un altro particolare su cui riflettere. «È vero o no che la Don Milani, ancora oggi, è snobbata dall’utenza con mille scuse e giustificazioni che in molti casi sono solo strumentali? Pertanto bisognerebbe aggiungere, correttamente, che gli spazi anche ampi ci sono, ma non sono graditi. Altro che carenza». Ci sarebbe anche la scuola elementare di via Abbaticchio, di recente costruzione, che «è -ha aggiunto Mundo- praticamente inutilizzata». Le famiglie, allora, potrebbero prendere in considerazione anche altre scuole vicine alla “Cassano”. Le iscrizioni potrebbero essere distribuite in una maniera più equa e per questo «il mio invito -ha detto Pansini- è ad attivare percorsi ad alta innovazione didattica cosicché tutte le scuole diventino attrattive». Da diversi anni «le iscrizioni vengono effettuate dalle famiglie valutando l’offerta formativa -ha aggiunto il dirigente- e non più in base allo stradario».
Resta ancora una cosa da chiarire: il perché della richiesta della Cassano del prefabbricato che accoglierà due classi. «Si è presentata la necessità -ha chiarito Pansini- di avere una classe in più e ripristinare la situazione che c’era prima della pandemia. É stata fatta una variazione dalla precedente dirigente in una classe unendo due spazi per uno più vasto». Questa la premessa. «Dato l’alto numero delle iscrizioni, che però non ha superato quello degli anni precedenti, ho chiesto all’amministrazione comunale il ripristino dei due ambienti così da creare anche laboratori. Questo non è stato possibile, da qui la necessità di continuare ad utilizzare i prefabbricati che sono funzionali».
Sempre in merito alla questione sovraffollamento, poi, pare che a fare parlare sia la presenza di classi che in questo plesso superano il limite di circa 23 alunni consentito dalla legge. «Ho ereditato due classi da 30, ma ho aule che le possono contenere. Fino a quando ci sarò io -ha precisato Pansini, dirigente della scuola dal 2021-, saranno le ultime. Non consentirò mai classi pollaio, le prime di quest’anno, infatti, sono formate da 20 iscritti se presente un alunno con disabilità, altrimenti il numero sale a 23». «La triste verità -ha concluso Mundo- è che il numero di unità lavorative del personale ATA (bidelli, tecnici di laboratorio, personale amministrativo di segreteria) viene assegnato in funzione del numero di alunni iscritti. E ciò, in qualche modo, “costringe” qualche dirigente a chiudere un occhio nella formazione delle classi pur di non perdere qualche unità. È chiaro adesso perché si originano situazioni di sovraffollamento? Il risultato paradossale è che, nello stesso Comune, si creano scuole sovraffollate da una parte e scuole semivuote dall’altra».
Scoppia una polemica intorno alla conferma del noleggio per il terzo anno consecutivo di strutture modulari ad uso didattico per due scuole di Bitonto. È nata per la motivazione specificata nella delibera di giunta numero 168 dello scorso 4 agosto sulla concessione fatta dal Comune al plesso della primaria sita in via Gaetano Salvemini. «Esiste una reale criticità legata al sovraffollamento del plesso “V.F. Cassano” -si legge testualmente nel documento pubblicato sull’albo pretorio-, che deriva più in generale da uno sbilanciamento nella distribuzione dell’offerta didattica della scuola primaria a livello cittadino. Il plesso rappresenta, infatti, l’unica scuola attiva nella zona est della città, come emerso nel documento preliminare alla programmazione scolastica». «Ma la Don Lorenzo Milani -ha sottolineato l’ex consigliere Francesco Mundo- è o non è una scuola elementare? Ricordo a me stesso che il ripristino e recupero dell’ex edificio scolastico San Pietro nuovo fu voluto per evitare i doppi turni alla scuola Cassano che erano necessari per soddisfare l’obbligo scolastico, ancora attivi sul finire degli anni ‘70 e inizio anni ‘80». C’è, a questo punto, anche un altro particolare su cui riflettere. «È vero o no che la Don Milani, ancora oggi, è snobbata dall’utenza con mille scuse e giustificazioni che in molti casi sono solo strumentali? Pertanto bisognerebbe aggiungere, correttamente, che gli spazi anche ampi ci sono, ma non sono graditi. Altro che carenza». Ci sarebbe anche la scuola elementare di via Abbaticchio, di recente costruzione, che «è -ha aggiunto Mundo- praticamente inutilizzata». Le famiglie, allora, potrebbero prendere in considerazione anche altre scuole vicine alla “Cassano”. Le iscrizioni potrebbero essere distribuite in una maniera più equa e per questo «il mio invito -ha detto Pansini- è ad attivare percorsi ad alta innovazione didattica cosicché tutte le scuole diventino attrattive». Da diversi anni «le iscrizioni vengono effettuate dalle famiglie valutando l’offerta formativa -ha aggiunto il dirigente- e non più in base allo stradario».
Resta ancora una cosa da chiarire: il perché della richiesta della Cassano del prefabbricato che accoglierà due classi. «Si è presentata la necessità -ha chiarito Pansini- di avere una classe in più e ripristinare la situazione che c’era prima della pandemia. É stata fatta una variazione dalla precedente dirigente in una classe unendo due spazi per uno più vasto». Questa la premessa. «Dato l’alto numero delle iscrizioni, che però non ha superato quello degli anni precedenti, ho chiesto all’amministrazione comunale il ripristino dei due ambienti così da creare anche laboratori. Questo non è stato possibile, da qui la necessità di continuare ad utilizzare i prefabbricati che sono funzionali».
Sempre in merito alla questione sovraffollamento, poi, pare che a fare parlare sia la presenza di classi che in questo plesso superano il limite di circa 23 alunni consentito dalla legge. «Ho ereditato due classi da 30, ma ho aule che le possono contenere. Fino a quando ci sarò io -ha precisato Pansini, dirigente della scuola dal 2021-, saranno le ultime. Non consentirò mai classi pollaio, le prime di quest’anno, infatti, sono formate da 20 iscritti se presente un alunno con disabilità, altrimenti il numero sale a 23». «La triste verità -ha concluso Mundo- è che il numero di unità lavorative del personale ATA (bidelli, tecnici di laboratorio, personale amministrativo di segreteria) viene assegnato in funzione del numero di alunni iscritti. E ciò, in qualche modo, “costringe” qualche dirigente a chiudere un occhio nella formazione delle classi pur di non perdere qualche unità. È chiaro adesso perché si originano situazioni di sovraffollamento? Il risultato paradossale è che, nello stesso Comune, si creano scuole sovraffollate da una parte e scuole semivuote dall’altra».