Contributi
economici, buoni spesa, voucher per i farmaci, aiuti per il padrone
di casa e linea dura contro gli scrocconi.
La
giunta cittadina fa il restyling al Regolamento sui servizi sociali,
realizzato 20 anni fa ma mai più toccato, e ridisegna le azioni e
gli interventi in materia di assistenza sociale.
La
prima novità sta nel fatto che – come ha anticipato la Gazzetta
del Mezzogiorno di ieri l’altro
– per valutare lo stato di bisogno, non si terrà conto solo del
reddito ma anche della situazione familiare, sociale e di eventuali
rendite Inail.
La
seconda, invece, è la linea intransigente nei confronti di quei
beneficiari che non collaborano con i Servizi sociali (si vedranno
tolti o ridotti gli aiuti erogati) e i “furbetti”. «Qualora
l’ufficio – si legge nel
provvedimento – rilevi un discreto tenore di vita e la
proprietà o il possesso di beni mobili non essenziali, per esempio
moto, autovetture di grossa cilindrata, cellulari in presenza di
telefonia fissa, potranno essere sottratti punti nelle graduatorie.
L’erogazione dei contributi sarà negata anche nel caso in cui il
richiedente abbiamo assunto comportamenti contrari all’ordine
pubblico, alla pubblica sicurezza, al decoro o abbia commesso
illeciti contro il bene pubblico».
Gli
aiuti economici saranno assicurati in maniera continuativa,
temporanea e straordinaria per un massimo di un anno, e
all’occorrenza potranno essere sostituiti da buoni pasto o altri
tagliandi per l’acquisto di medicine e prodotti sanitari.
Un
occhio di riguardo sarà dato, inoltre, alle madri nubili, alle
famiglie monogenitore con figli disabili a carico e in affitto, oltre
a tutti coloro che si trovano in condizione di emarginazione sociale.
Confermati
gli aiuti per l’emergenza
abitativa, con contributi per chi ha difficoltà a pagare l’affitto,
per chi è stato già sfrattato e per chi non riesce a trovare una
nuova sistemazione.
Per
quest’ultimo caso, già da gennaio da Palazzo Gentile hanno deciso di
realizzare un elenco
comunale rivolto a quei proprietari di immobili che vogliono mettere
la loro abitazione a disposizione di chi una casa non c’è l’ha.
Durante
il periodo di concessione, il canone di locazione sarà pagato
interamente dal Comune, che si accollerà anche la metà
dell’eventuale proroga, per un totale di 18 mesi
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/emergenza-abitativa-il-comune-pensa-a-un-elenco-di-soggetti-proprietari-di-immobili/5176.htm).
Il
Regolamento, che attende il via libera dal Consiglio comunale non
ancora arrivato per dissidi interni alla maggioranza, è stato
realizzato in modo bipartisan con il contributo anche
dell’opposizione.