Da I Cittadini contro le mafie e la corruzione – Circolo di Bitonto riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Quando sei sul campo
a lottare per i diritti e la cultura della legalità, quando non fai nulla di
più che vedere e capire come e perché tutto questo possa accadere, quando
cerchi di risvegliare le coscienze degli onesti dormienti, quando scrivi le
verità e racconti la storia quotidiana, è proprio quando lo stai iniziando a
fare che vogliono fermarti, e lo fanno nei modi che ben sanno fare, nel modo
che hanno sempre usato e che meglio esprime la loro natura criminale.
Si potrebbe
semplicemente non vedere, non sentire e non parlare, ma questi atteggiamenti
conniventi e omertosi certo non fanno parte di noi cittadini contro le mafie.
Non siamo eroi né
folli kamikaze, siamo uomini e donne normali, forse in questo paese chiamato
Italia, siamo in pochi, ma ci siamo, e siamo a garanzia di quella parola
chiamata GIUSTIZIA.
Per questo voglio
ringraziare chi ha saputo essere ed è tuttora vicino alla mia persona, lo
voglio fare dal profondo del cuore, e non basta un grazie, le dimostrazioni di
affetto e vicinanza servono in questi momenti dove anche a me viene il dubbio
di una resa, ma sapervi presenti per me è forza.
Voglio anche esprimere
un ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno avuto una reazione celere,
mettendo in campo tutte le forze in loro possesso per assicurami quel poco di
serenità possibile, nonostante gli stessi abbiano risorse nettamente non
proporzionate al tipo di realtà criminale che è presente sul territorio.
Oggi inizia un’altra
giornata e sarebbe ipocrisia dire che è tutto ok, quel proverbio che recitava “uomo
avvisato mezzo salvato”, oggi purtroppo è un proverbio che mi torna in mente
come un ritornello che non è certo sinonimo di tranquillità.
Oggi la mia risposta
all’ultimo attacco vile ed infame è una risposta alquanto scontata, che non deve
essere mal interpretata e che prego vivamente di analizzare nel suo reale
significato senza strumentalizzazione.
Io non farò un solo
passo indietro, non mi sento di abbandonare né di mollare, perché sarebbe una
sconfitta di una intera comunità che in varie occasioni ha dovuto fermarsi,
subire, e a volte anche pagando a caro prezzo questa “politica” del
terrore.
Ormai gli schemi
sono ben delineati e nulla più c’è da capire: i “nemici” hanno un
volto, dei nomi e dei cognomi, ed hanno palesemente esternato il loro netto
contrasto affinché questa cultura della Legalità possa affermarsi e positivamente
contaminare più persone!”