L’idea dell’istituzione
di un Centro Dialisi presso l’Ospedale di Bitonto nacque nel dott. Franco Nacci, all’epoca Direttore
Sanitario del nosocomio cittadino, nel lontano 1976, al termine di un viaggio
negli Stati Uniti, che lo aveva portato a visitare importanti centri clinici
d’oltre oceano.
Questa idea fu subito
accolta dal dott. Michele Muschitiello,
giovane medico del Pronto Soccorso, al II anno di Specializzazione in
Nefrologia Medica e dal dott. Vincenzo
Giampetruzzi, Responsabile del Servizio di Urologia.
Dalle parole ai
fatti: il 22 aprile dello stesso anno sorse a Bitonto un Comitato Cittadino
Pro-emodialisi, mentre il 21 maggio il Consiglio d’Amministrazione delle’Ente
Ospedaliero deliberava all’unanimità l’istituzione di un Servizio di Emodialisi
presso il locale Ospedale, “tenuto conto
delle sollecitazioni da parte dell’opinione pubblica che costituì un apposito
Comitato cittadino…”.
Nel giugno successivo
l’Amministrazione individuò i locali dove allogare le attrezzature e si diede
inizio ai lavori in economia per la ristrutturazione degli stessi. Piovvero nel
frattempo offerte da privati cittadini e da istituzioni, tra le quali citiamo:
Medici dell’Ospedale: £ 1.475.000; Famiglia Adriani: £ 2.000.000; S.E. Mons. A.
Marena: £ 1.000.000; Opera Pia S. Antonio: £ 1.000.000; Confartigianato: £
200.000 e così via.
Nel 1978 il Sen. Gaetano Scamarcio donava un Rene
Artificiale, grazie anche all’interessamento della consorte, la dott.sa Grazia Masciale, neo Direttore
Sanitario. Questa unità di emodialisi veniva ufficialmente consegnata all’Ente
Ospedaliero il 17 maggio 1979, nel corso di una manifestazione.
L’anno successivo,
esattamente il 9 maggio 1980, a seguito dell’acquisto di un apparecchio per la
determinazione degli elettroliti (Na, Ca, Cl,) indispensabile per una corretta
seduta di emodialisi, e del completamento dei lavori in economia, che furono
espletati gratis dal sig. Giuseppe Sannicandro, ausiliario in
forza presso l’istituendo Centro Dialisi, si praticava la prima seduta
emodialitica alla paziente Savino Michelina di Terlizzi. Particolare degno di
nota è che, trattandosi della prima dialisi, il dott. Muschitiello volle con
sé, per una maggior sicurezza, un collega dell’Università di Bari, il dott. Michele Giannattasio, il quale
attualmente è il Primario della Unità Complessa di Nefrologia e Dialisi del
P.O. San Paolo ed è, contemporaneamente, anche il Responsabile del Centro
Dialisi di Bitonto. Le prime due infermiere professionali, che hanno prestato
la loro opera al Centro sono state Concettina
Siragusa e Giovanna Leccese.
Dal giorno di quella
lontana prima dialisi sono passati ben 35 anni e centinaia di pazienti, alcuni
dei quali trapiantati con successo, hanno potuto usufruire di questa metodica
che rappresenta la sopravvivenza. Se potessimo effettuare un’analisi
retrospettiva sulle vicissitudini del Centro Dialisi di Bitonto dal 1976 ad
oggi, avremmo uno spaccato delle vicende politico-amministrative del nostro
Meridione.
Il numero dei
pazienti seguiti nel Centro aumentava di anno in anno sino al 1986 quando,
inopinatamente, per l’allontanamento di uno dei due medici, si cercò di
chiudere questa esperienza lasciando il dott. Muschitiello da solo a sostenere
la conduzione dello stesso. Immaginate che per ben 3 anni ha dovuto effettuare due
turni al giorno, la reperibilità diurna, notturna e festiva, salvo i periodi di
ferie in cui le attività del Centro venivano eseguite dai Colleghi Nefrologi
del Centro Dialisi di Andria, dopo opportuna convenzione. All’epoca, poi, non
esistevano ancora i telefonini, salvo, negli ultimi tempi i famosi teledrin,
per cui si era costretti a restare attaccati ad un telefono fisso per eventuali
chiamate di urgenza. Successivamente il Centro, per circa 18 mesi restò chiuso
per ristrutturazione e riaprì nei primi mesi del 1990. L’organico, per
l’occasione, fu potenziato con l’arrivo del dott. Giuseppe Tricarico: la coppia si rilevò vincente per cui fu dato un
impulso decisivo alle prestazioni dialitiche, con un incremento notevole sia
dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Gli anni ’90 videro
un progressivo e costante incremento del numero delle prestazioni dialitiche,
anche per l’integrazione che si ebbe per alcuni anni con la Divisione di
Nefrologia e Dialisi dell’Università di Bari, diretta dal Prof. Francesco Paolo Schena, che non fece
mancare il suo illuminato apporto di uomo di scienza e manager. Ci piace
ricordare il suo sintetico, ma quanto mai efficace e simpatico giudizio sul
Centro di Bitonto: “Piccolo e bello”.
Durante la guerra del
Kossovo, esattamente il 7 aprile 1999, fu segnalata la presenza a Tirana di 6 emodializzati (4 maschi e 2
femmine), cacciati dai rispettivi centri perché di etnia albanese, per i quali
si chiedeva con urgenza un posto dialisi. Il piccolo centro di Bitonto non si
tirò indietro e i 6 pazienti furono accolti, prima presso il locale Ospedale,
successivamente si provvide anche alla loro sistemazione alberghiera: in altri
termini gli stessi operatori del Centro si adoperarono, con l’aiuto del
Volontariato Vincenziano cittadino, ad assicurare loro vitto e alloggio, dopo
le dimissioni dall’ospedale, a causa di una colpevole latitanza delle
Istituzioni, che garantiva solo le prestazioni assistenziali e non vitto
alloggio!
Nel contempo ai due
nefrologi fu assegnata anche la conduzione del Centro Dialisi Satellite di
Noicattaro, cui afferivano 12 pazienti. Contemporaneamente fu messo in funzione
un rene artificiale presso il Servizio di Rianimazione del S. Paolo, ospedale
presso cui prestavano consulenza i due nefrologi (che offrivano anche la
consulenza all’Ospedale di Triggiano). Tutta questa mole di lavoro portò al
potenziamento dell’organico del Centro di Bitonto con l’arrivo di altri 3
Medici e 2 infermieri.
Il 18 dicembre del
2001 l’ improvvisa scomparsa del dott. Giuseppe Tricarico, vero pilastro che
per ben 11 anni aveva dato il suo insostituibile contributo alla vita e alla
crescita del Centro Dialisi di Bitonto, gettò tutti nello sconforto più nero.
Le vicende
emodialitiche della Asl Ba hanno successivamente portato ad uno sconvolgimento
dell’antico assetto, per cui Bitonto ha progressivamente perduto, sia come
Ospedale, che come Centro, la sua fisionomia, tanto faticosamente realizzata, a
ciò aggiungasi la mancata apertura di un Servizio Emodialisi nell’Ospedale S.
Paolo, prevista sin dalla sua costruzione e mai realizzata.
Di quel glorioso
periodo sono rimasti al loro posto, offrendo un servizio insostituibile gli inossidabili
infermieri professionali (in ordine alfabetico): Emanuele Berardi, Carmela
Leccese, Anna Logrieco e la
caposala Giovanna Mitolo. Nel 2005 il dott. Muschitiello si metteva in
pensione, mentre il Centro veniva affidato alla dott.ssa Filomena D’Elia, primario della Divisione di Nefrologia e Dialisi del
P.O. di Molfetta. Per l’occasione veniva trasferito in ambienti più idonei,
grazie ad un finanziamento di 600.000 Euro riveniente dalla passata gestione,
perdendo la sua caratteristica di “tipo artigianale”, quando era allogato in
ambienti ricavati dal refettorio dell’antico
Convento quattrocentesco dei Frati Francescani Osservanti. Da circa due anni il
Centro è affidato alle amorevoli cure del dott. Michele Giannattasio, con il quale è iniziata l’avventura 35 anni
or sono.
Speriamo che questa
non sia solo una coincidenza, ma che possa rappresentare una speranza per un
futuro sempre migliore e che il Centro Dialisi possa continuare a rappresentare
un punto di riferimento per quei pazienti che hanno bisogno di una terapia
indispensabile per la loro sopravvivenza.