Più che una processione, un abbraccio. Quello della folla ai Santi e quello di Cosma e Damiano ai loro fedeli, giunti da ogni parte d’Italia, e non solo, per onorarli, chiedere la loro intercessione, rendere grazie per i miracoli ricevuti o per ricevere una carezza che possa lenire il loro dolore.
L’Intorciata è tutto questo. Un rituale di fede, devozione, tradizione e foklore, che solo la pandemia aveva potuto sospendere.
Dopo due anni di stop, Bitonto torna oggi a celebrare i Santi Medici, in una terza domenica d’ottobre baciata dal sole.
Il corteo, partito alle 8 da piazza XXVI maggio, sfilerà su via Mazzini, via Matteotti, via De Ilderis, vico Maiullari, via Magenta, piazza Caduti del Terrorismo, via Le Vergini, piazza Cattedrale, via Rogadeo, piazza Cavour, piazza Moro, corso Vittorio Emanuele II, via Verdi e via della Repubblica italiana.
Il rientro è previsto per le 19.30, quando su piazza XXVI maggio Mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto, celebrerà la Santa Messa.
“Il messaggio, anche per quest’anno – sono le parole di don Vito -, è un’invocazione di pace, perché tutte quelle situazioni vicine e lontane siano ascoltate da Dio. Il Cielo non è mai muto e non è mai sordo. Davanti al desiderio che tutti quanti portiamo di una vita più bella, più umana e anche all’indomani di questa pandemia, l’augurio è che anche il senso comunitario della vita venga davvero implementato”.
La festa esterna dei Santi Medici non è però solo fede e devozione.
Oltre ai riti religiosi, la fiera di merci varie, per tradizione riproposta anche la domenica successiva, la cosiddetta “Ottava della Festa”. Per il secondo anno consecutivo, nonostante la riluttanza dei mercatali, sarà allestita nella zona artigianale della città, inibita al traffico al pari del percorso dell’Intorciata.
“Fede e folklore si intrecciano coinvolgendo tutta la nostra comunità – è la dichiarazione del sindaco Francesco Paolo Ricci -. Una festa da vivere per strada, tra le gente e i pellegrini. La venerazione per i Santi Medici è avvertita con incredibile slancio, non solo dai bitontini, ma da ogni parte anche fuori Italia, per via della grande carica di umanità ch’essi sprigionano e per l’attenzione verso i più deboli che si fa amore e missione nelle cure fisiche e spirituali”.