La
rivoluzione dovrebbe partire tra due settimane, lunedì 2 novembre, dopo una
lunga gestazione e più di qualche intoppo burocratico.
Non
dovrebbe lasciare più scampo a chi ancora fa un po’ di confusione
tra organico, carta, vetro o plastica, e a chi è ancora restio nella
raccolta differenziata, o a chi non sa ancora quando conferire i
rifiuti. Dovrebbe essere in grado, quindi, di multare praticamente in
tempo reale gli sporcaccioni e di premiare i più bravi e virtuosi.
Tutto
grazie a un microchip integrato nei nuovi contenitori di materiale
plastico – i cosiddetti mastelli – per il servizio di raccolta
porta a porta nel centro storico e in grado di riconoscere e valutare
i rifiuti differenziati.
I
bidoncini saranno posizionati da ciascuna famiglia vicino all’accesso
della propria abitazione nei giorni
prestabiliti dall’Azienda servizi vari. La domenica toccherà ai
rifiuti organici; mercoledì e venerdì al vetro; la plastica e
alluminio, invece, saranno raccolti tutti i giorni tranne il
mercoledì; lunedì per carta e tetrapack.
Una
volta utilizzati e riempiti, i mastelli saranno ritirati direttamente
dall’abitazione di ogni utente.
Ogni
bidone (sarà marrone quello per l’organico, verde quello di
plastica, vetro e alluminio, bianco quello per la carta e tetrapack) sarà dotato di un codice
a barre identificativo dell’utente e di microchip per il calcolo
della quantità numerica dei conferimenti.
Un
sistema tecnologico che consentirà il calcolo preciso della
tariffazione Tari, in base all’effettiva produzione di rifiuti di
ciascun contribuente.
Gli
operatori dell’Asv adibiti a raccogliere i contenitori saranno dotati
– spiega la Gazzetta
del Mezzogiorno di
qualche giorno fa – di un rilevatore di infrarossi capace di
leggere il microchip e di scambiare informazioni. Che potranno essere
usate per multare tutti quei cittadini che non rispettano le regole
della differenziata, e per premiare chi si mostra ligio al dovere.
«L’obiettivo – spiega il sindaco Michele Abbaticchio ai colleghi di Bitontolive – è responsabilizzare
a un adeguato conferimento e contenere i costi legati alla raccolta
dei rifiuti, riducendo le tasse».
La
speranza, in realtà, è anche quella di dare una sferzata alla
percentuale della raccolta differenziata, che dopo il boom di giugno
(32 per cento, evitata l’ecotassa) a luglio è scesa al 24 per cento,
per una media dei primi sette mesi dell’anno che si attesta di poco
al di sopra del 26 per cento.