La storia si
ripete. Era il 4 settembre 2013quando la dottoressa Paola Labriolaveniva brutalmente uccisa con 70 coltellate nel suo ambulatorio del centro di Salute mentale di via Tenente Casale, al quartiere Libertà da un suo paziente.
Lunedì scorso è andata per fortuna meglio all’assistente sociale bitontina che è
stata aggredita in un ufficio comunale del
San Paolo.
È stato un 40enne,
ex detenuto e con uno sfratto esecutivo in corso, a pretendere un sussidio
straordinario per la sua famiglia, ma di fronte all’impossibilità da parte dei Servizi Sociali cittadini non ci ha
visto più.
Ha prima minacciato gli operatori in maniera verbale e
poi con un coltello.
Pare, però, che casi come questi siano oramai all’ordine
del giorno, soprattutto da quando c’è stato l’accorpamento delle ex
circoscrizioni, trasformate in Municipi e, dunque, la popolazione da servire è
aumentata senza aver avuto un conseguente aumento di personale organico.
L’episodio intanto è stato denunciato alla Procura di
Bari.