«È partito il cantiere che prevede la costruzione di un asilo nido comunale, in via Domenico Urbano».
Le parole sono dell’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Santoruvo, che annuncia non solo l’avvio di un altro cantiere in città, ma di un qualcosa atteso da anni. Già, perché si tratta della realizzazione del primo asilo nido comunale della storia cittadina. La storia parte qualche anno fa, con la seconda amministrazione guidata da Michele Abbaticchio. Bussa alle porte e alle risorse europee “Next generation Eu” stanziate nell’ambito delle azioni per il potenziamento dei servizi d’istruzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per realizzare un vero e proprio polo dell’infanzia in via Domenico Urbano, nell’area del vecchio tram che da Bitonto portava a Santo Spirito e dove adesso c’è già una scuola e il Park&Ride. Il disco verde è arrivato ad agosto 2022: Bitonto incassa il via libera e il polo (leggasi asilo nido) può diventare realtà.
Cosa ci sarà, allora, probabilmente tra circa un anno e mezzo? Il progetto prevede un nuovo polo scolastico (infanzia più nido) di una estensione totale di circa 5mila metri quadri idonei a ospitare quattro sezioni di scuola dell’infanzia per un totale di 120 alunni e un asilo nido con capienza di 30 bambini. «La scuola – sottolinea ancora Santoruvo – sorgerà nell’area compresa tra una porzione del park and ride, l’area giochi che insisteva su via Domenico Urbano, realizzata dieci anni fa e la scuola materna di via urbano che sarà demolita. L’appalto di 2 milioni e 300 mila euro circa, prevede la realizzazione della struttura in 18 mesi. Nei prossimi giorni valuteremo insieme alla struttura comunale la possibilità di installare l’area giochi dismessa, in altra area della città».
Sul cantiere, in estate, è scoppiata la grana del ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) da parte della seconda classificata della gara di appalto, vinta da un’azienda di Altamura che, a detta della ditta seconda piazzata, non aveva nemmeno i requisiti per partecipare al bando di gara. E ha chiesto l’annullamento della determinazione dell’aggiudicazione della gara pubblica nonché la condanna al risarcimento dei danni derivanti dal presunto illegittimo portato avanti dall’amministrazione nello svolgimento della gara e, comunque, in relazione al danno curriculare e/o d’immagine creato. I giudici amministrativi hanno respinto (per ora) la sospensiva chiesta dai ricorrenti e ad aprile analizzeranno nel merito il ricorso.