Quando avete un attimo libero, andate in villa comunale.
C’è un muro che vi attende.
Fra quegli alberi silenti e quelle aiuole non sempre rispettate, c’è una parete con disegni fantastici sopra, che attirerà la vostra attenzione.
Sì, disegni che raccontano le emozioni e che, forse, sono lontani dalla iconografia, frusta e consueta, della nostra quotidianità.
In un angolo, poi, potrete scorgere una forma rotonda che proprio rotonda non è ed ha il colore porpora intenso di un tramonto che insanguina il cielo all’orizzonte. Ma di questo vi diremo dopo.
Dunque, era il novembre scorso quando i ragazzi della Rete di Organizzazioni per la disabilità (ROAD), guidati da Mario Nardulli, presidente di Pigment Workroom, comitiva di artisti ingaggiati dall’associazione Poesia in Azione, sempre sotto l’occhio vigile del generosissimo Angelo Caldarola, donarono un radioso sorriso variopinto al blocco di pietra che delimita i bagni pubblici.
I writers mescolarono i colori e si misero di buzzo buono a istoriare quelle pietre anonime per lasciare fieri la loro “impronta” sulla città.
Il più ingegnoso, con un pennello sistemato alla punta di un lungo bastone, il giovane Arcangelo Salierno, che diede il colore del cuore a quel cantuccio.
“Anche se sono in carrozzina e un’aiuola mi separa dal muro, riesco a dipingere con un’asta“, spiegò in quei giorni alla giornalista di Republica Silvia Dipinto.
Ci voleva insegnare che nessun ostacolo può fermare la nostra volontà di essere, quando essa è tenace e incrollabile.
Grazie, grazie davvero, piccolo artista, volato via troppo presto (forse che è destino degli angeli, lasciarci così, d’improvviso, scavando nel petto di chi resta un abisso di dolore?).
Ogni volta che ci capiterà di vedere quello scrigno di palpiti bambini, ripenseremo, forse con una lacrima, alla tua impareggiabile, commovente lezione…