Essere giornalista vero non significa solo svolgere con coscienza e impegno, ma soprattutto sapere che il “modus scribendi” sarà lo specchio fedele del “modus vivendi” e ancor di più “essendi“.
È in questa tutt’altro che semplice equazione l’anima della carriera onusta di gloria del bitontino Nicola Lavacca, cronista di gran vaglia per storiche testate come La Gazzetta dello Sport, Famiglia Cristiana, Avvenire e Il Corriere del Mezzogiorno.
Nel farsi testimone dell’umano divenire per il tramite di articoli impeccabili e trasudanti mestiere, il nostro concittadino ha approfondito, in particolar modo, le tematiche sociali, raccontando con cura e sensibilità storie di dolore, sconfitta e riscatto.
Non poteva non accorgersene la giuria del prestigioso Premio nazionale “Andrea Fortunato” – il giovane, talentuoso calciatore della Juventus e della Nazionale morto per leucemia nel 1996 -, che gli ha assegnato un riconoscimento come “miglior giornalista solidale” con la seguente motivazione: “Per il suo continuo impegno nel campo della solidarietà. Per la sua ammirevole attenzione per i cosiddetti soggetti deboli. Da sempre una garanzia di legalità e una bandiera di umanità. Luminoso modello di comportamento e degno di massima stima“. Parole pregne di significato, quelle della Fondazione “Fioravante Polito”, organizzatrice dell’evento giunto alla 14ª edizione, il cui presidente Davide Polito, da tempo conduce una nobile battaglia per il passaporto ematico, nel calcio e non solo.
Lavacca, sul palco della manifestazione – dedicata alle 39 vittime della tragedia dell’Hysel e alla piccola Giulia Cecchettin -, con i big del Pallone, fra campo e informazione, come Paola Ferrari, Giancarlo Antognoni, Michelangelo Rampulla e Igor Protti, ha donato una maglia di Franco Tafuni, il monumento del calcio altamurano ghermito e ucciso dalla Sla qualche anno fa.
Dunque, una nuova attestazione all’operato lucente di Nicola Lavacca, infaticabile giornalista professionista, al quale vanno le congratulazioni vivissime di tutta la nostra redazione.