Nei giorni che seguono un avvenimento
particolare, soprattutto se negativo, si tirano sempre le somme.
Nella notte tra sabato e
domenica, fuori da una discoteca di Milano, Michele e Marcello sono stati
aggrediti da otto uomini italiani.
Hanno subito gravi ferite
sotto gli occhi di gente indifferente (http://bit.ly/2jsWz3f).
Michele è il ragazzo
bitontino che è stato ferito riportando una frattura al naso, procuratagli con
un pugno che gli ha fatto perdere i sensi. Ieri, è stato operato e ora sta
bene, per fortuna.
Sulla sua pagina Facebook,
dopo aver subito l’intervento, compaiono queste toccanti parole.
“Mi sembra assurdo e ancora oggi,dopo quasi due giorni, sono ancora
incredulo, che una storia del genere sia successa a me. Io che
“evado” dalla chiusura mentale di Bitonto per “l’evoluta”
Milano, io che non faccio del male ad una mosca perché incapace, io che quel
sabato sera avevo semplicemente voglia di divertirmi in compagnia dei miei
amici e, invece, il mio essere omosessuale per molti è ancora motivo di disagio
e discriminazione. Un incubo che otto ragazzi dall’infinita cattiveria gratuita
ci stanno facendo vivere (parlo anche a nome di Marcello).
La
vostra discriminazione per me non è motivo di VERGOGNA, NON È UN DISAGIO e oggi
più che mai voglio gridarlo al mondo intero SONO FIERO DI ESSERE GAY,
nonostante io e il mio amico Marcello abbiamo pagato un prezzo altissimo per la
bassezza di qualcuno.
Alcune
persone dovrebbero farsi un esame di coscienza, siamo nel 2017: è ora di
svegliarsi e di aprire gli occhi a queste congetture e povertà d’animo.
Non
si può essere discriminati perché gay.
Non
si può essere discriminati perché il colore della nostra pelle è differente.
Non
si può essere discriminati perché si è di un’altra religione.
Basta.
Io
e Marcello stiamo bene, stamattina mi hanno operato al setto nasale e
nonostante la paura voglio guardare il lato positivo della faccenda: IO NON
SONO SOLO.
Grazie
a tutti per il calore dimostratomi: alla mia famiglia e ai miei amici per
essermi stati vicini fisicamente e mentalmente.
Grazie
dell’inaspettato sostegno di tante persone che se pur non conoscendomi si sono
mostrate solidali e sensibili alla mia disavventura.
Ogni
vostro messaggio è stato una medicina alla mie ferite, sia quelle fisiche che
quelle dell’anima.
GRAZIE
PERCHÉ MI FATE SPERARE IN UN MONDO PIÙ PULITO”.
La forza che traspare da
queste parole rasserena un po’ tutti coloro che si sono indignati e preoccupati
per tale episodio.
La
legge contro l’omofobia è stata approvata alla Camera il 20 settembre del 2013,
ma il ddl Scalfarotto è fermo da tre anni.
Non perdiamo la speranza
che possa esistere un mondo migliore rispetto a quello in cui viviamo, dove non
vi siano pregiudizi e, soprattutto, violenza. Non sentiamoci disarmati di
fronte a tali notizie di cronaca, ma denunciamo e chiediamo giustizia. E’
sempre meglio che non fare niente.