Trenta giorni dopo, ci è capitato già tante volte di sospirare: “Eh, ci fosse stato Gino Ancona, non pensiamo che sarebbero andate a finire così le cose”. E, invece, lui, l’anarchico che combatteva le ingiustizie in nome di alti ideali ormai quasi da tutti dimenticati, non c’è più. Ma vivo resta il suo esempio nella memoria dei suoi concittadini.
La poetessa Mimì Girasoli, che dell’eroe fu amica sincera, ricorda Gino nel dolce pensiero che di seguito pubblichiamo.
“Ho bisogno di riposarmi. Ho bisogno di quel posto riservato ai pochi, ai soli, come un grido nel sole. Ho bisogno di essere finalmente quello che ora traspare al vostro sguardo, al vostro tatto. È umano, a volte anche animale, e poi tutto quel che ne rimane in questo posto riservato ai ribelli delle catene sociali, paturnie evocate da esistenze inquisitorie, ribelle per saggia idea dell’essere libero, anticonformista, anarchia meritata come una vera stella sul petto nello splendore della vita insieme a chi ha creduto al mio dire e custodire le bellezze delle virtù intramontabili e lo posso scrivere anche nell’anima”.