Da Liberi riceviamo e pubblichiamo:
Finalmente, caro direttore, dopo tanto tempo, è riapparso il congresso del Partito Democratico. Un evento che sembrava essersi eclissato, con il suo Odisseo, colpevole di aver legato le fortune del partito al decennale nemico politico Abbaticchio. Dall’alleanza tra PD e Abbaticchio sono nate sia la candidatura parlamentare di quest’ultimo sia l’incoronazione a sindaco di Ricci, con il pieno avallo della componente democratica.
Tuttavia, le ragioni che oggi contrappongono le varie fazioni interne al PD, e in particolare al segretario dimissionario Brandi (ex figlioccio politico di Abbaticchio), sono ormai chiare a tutta la città. Si tratta di una faida interna che non ha nulla di programmatico, ma che mira semplicemente a una redistribuzione di potere. Non è un caso che i nuovi “proci politici” vogliano sostituirsi in pieno a tutte quelle attività gestite da Brandi, comprese quelle di assessore e le relative deleghe strategiche.
Dietro questo racconto quasi mitologico si nascondono, però, dinamiche ben note. Bitonto è da decenni attraversata da una lotta intestina tra famiglie politiche di seconda generazione, che si sono sostituite ai partiti tradizionali. Questa evoluzione ha dato vita, a cavallo del terzo millennio, prima ai DS e alla Margherita e, successivamente, al Partito Democratico.
Partito Democratico, nato ufficialmente nel 2008, che ha portato con sé mille contraddizioni. Sin dall’inizio, infatti, i suoi aderenti hanno subito i richiami delle vecchie logiche di appartenenza con anche un rapportarsi con gli alleati tradizionali (arcipelago), per una diversa posizione di supremazia che né hanno inficiato i rapporti un tempo idilliaci, creando i presupposti a che si consolidassero coalizioni avverse in perfetta simbiosi con un pensare civico che la città da diverso tempo esprime.
“Un nuovo progetto civico per rispondere ai veri problemi della città”
Per tutti questi motivi, noi di Liberi ci opponiamo a questo sistema e ci facciamo portavoce di una politica diversa, capace di ascoltare i cittadini e rispondere ai loro reali bisogni. La nostra città non può più permettersi di rimanere ostaggio di una classe dirigente che, tra PD e Abbaticchio, ha mostrato chiaramente la sua incapacità di risolvere i problemi reali di Bitonto.
Le priorità della nostra città non sono le faide interne al PD o i giochi di potere per la gestione delle deleghe. Bitonto ha bisogno di trasparenza, di visione, e di una politica che lavori per il bene comune, non per gli interessi di pochi.
Noi di Liberi crediamo che sia arrivato il momento di voltare pagina. Non possiamo più accettare che le stesse logiche del passato continuino a bloccare il futuro di Bitonto. La città merita un cambiamento vero e radicale, e noi siamo pronti a costruirlo insieme ai cittadini. Perché Bitonto ha bisogno di un progetto civico autentico, che la metta finalmente al centro di una visione di crescita e sviluppo condiviso.