Venticinque
anni e non sentirli. E, soprattutto, tutti da raccontare.
Ed è
proprio quello che “Re Pambanélle” faranno stasera al teatro Traetta, quando festeggeranno le nozze
d’argento con la città, con uno spettacolo – inizio alle 20.30 –
curato e scritto da Mariolina Rutigliano.
Prevista
la partecipazione del sindaco Michele Abbaticchio, dell’assessore al
Marketing Territoriale Rocco Mangini, del co-fondatore del gruppo Michele Muschitiello.
La
serata sarà presentata da Antonio Sicolo.
Nate nel 1991, “Re Pambanélle” si propongono fin dall’inizio di
essere un’associazione
culturale senza alcun fine di lucro con lo scopo di recuperare
l’immenso patrimonio di canti e balli propri della nostra terra che
si perdevano inevitabilmente nell’oblio.
Attualmente
il gruppo è costituito da circa 40 iscritti di cui 30 in costume che
cantano, suonano e ballano. Prevalgono giovani e bambini che svolgono
questa attività a livello esclusivamente amatoriale e senza ben ché
minima retribuzione.I costumi indossati, sono la riproduzione
degli abiti “della domenica” dei nostri lontani concittadini tra
la fine dell’800 ed i primi anni del nuovo secolo, dopo accurate e
lunghe ricerche è stato realizzato quello che è diventato il
costume delle occasioni importanti e cioè il primo esemplare di
abito popolare bitontino del ‘700, presentato ufficialmente nel
corso della mostra degli abiti popolari de ‘700 tenutasi nella
chiesa di S. Silvestro (sede attuale del gruppo) il 26 settembre del
1996.Gli strumenti suonati sono quelli che venivano usati nel
nostro sud durante le serate che allietavano “la fine di una
giornata nei campi” o le “feste nuziali”. La chitarra, la
fisarmonica, le tammorre, i tamburelli, il violino dei poveri, il
putipù ed altri, sono tutti strumenti suonati dal vivo dai vari
componenti del gruppo.Il repertorio del gruppo comprende canti
popolari bitontini e danze tradizionali bitontini e pugliesi quali:
quadriglia, polka, mazurca, varie tarantelle, pizzica pizzica etc…