Le parole che racchiudono il senso di una mattinata e di una iniziativa sono ai titoli di coda. Queste, e pure da brividi, e portano la firma della poetessa Lizia De Leo: “Una panchina rossa per tanti fiori recisi da mani crudeli. Una panchina rossa per ritrovare il senso di un pianto condiviso. Una panchina rossa per regalare uno spazio a tutte le donne disprezzate e uccise da perduta umanità”.
Bitonto, da sabato mattina, ha un nuovo dono da conservare gelosamente, ma che già si sentiva riecheggiare da un paio di mesi.
Una panchina rossa a forma di fiocco dove spicca la scritta “DONNE”. Non a caso, perché è rivolta alle tante che subiscono o hanno subito violenze, e di qualunque genere, e sono vittime di uomini che hanno poca dimestichezza con il significato di umanità e che vedono l’altro genere come un possesso e/o un ossesso.
Fortemente voluto dalla Fidapa e dall’assessorato comunale alle Pari Opportunità, il prezioso dono è fondamentale a ricordarci come la violenza di genere sia un grosso problema ancora irrisolto. Lo dicono i numeri: l’anno scorso, nonostante il Covid 19, sono state 91 – al 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza contro le donne – le vittime di femminicidio nel Belpaese.
E non è un caso che il fiocco rosso faccia bella presenza di sé in periferia, in via Togliatti, nella zona 167. “Sarebbe stato troppo semplice – ha spiegato Vanna Rita Lacassia, presidente della Fidapa – installarla in centro. Vuole essere anche un messaggio di ripartenza per questo quartiere, e ricordare che proprio qui, qualche anno fa, c’è stato un femminicidio”.
Già, è proprio così. Quello della nostra Maria Grazia Cutrone, uccisa con dieci coltellate dal marito a soli 29 anni il 4 novembre 2016.
Abitava a pochi passi da quel fiocco rosso.
Proprio perché è un tema che non smette di preoccupare, di panchine rosse, pare, ne vedremo altre. “Si tratta solo di un primo passaggio – ha promesso l’assessore alle Pari Opportunità Marianna Legista – perché ne metteremo altre, e le prossime sicuramente lo faremo nelle frazioni”.
Il sindaco Michele Abbaticchio, invece, ha rivolto un pensiero proprio a Maria Grazia Cutrone, “un omicidio che ci ha scosso come comunità. Da allora è successo tanto in questo quartiere, ed è un peccato che lei non possa tutto ciò che è stato fatto”.