L’ho vista arrivare con un trolley azzurro come il
cielo, quello che incastona, attraverso i nostri sguardi speranzosi, i nostri
sogni di vita.
Aperto il piccolo scrigno, son venuti fuori variopinti
abiti tinti d’arcobaleno.
È tutta in questo gesto la storia di Terry
Rossiello, un’artista bitontina che dipinge sui vestiti quadri meravigliosi
di pittori poco conosciuti, gli outsider dell’avanguardia del ventunesimo
secolo.
«Sono
stata notata da “Beautifulcontrocorrente.com” durante una sfilata a Giovinazzo e, Francesca, la giornalista,
è rimasta entusiasta e affascinata – ha raccontato Terry -. Per i miei abiti mi
sono ispirata a Tito di Pippo,
un artista barese che ha vissuto a Fuerteventura: ha dei connotati particolari
che hanno preso vita sulle stoffe delle vesti».
«Un
altro mito, da cui sempre ho tratto studi e ispirazione, anche per la mia tesi
di laurea, è stata Elsa Schiapparelli,
che collaborava con i surrealisti, figlia di un movimento avanguardista che
ormai non esiste più».
Il legame con la città, con il lavoro che l’ha vista
coinvolta, non viene affatto dimenticato: «Ho
lavorato nella biblioteca comunale ed è lì che ho desiderato fare il servizio fotografico (http://www.beautifulcontrocorrente.com/priestess-legate-per-la-vita/ , ndr) con le modelle
indossatrici, perché – continua la giovane artista – penso che è proprio dalla cultura, dalla bellezza dei tesori che la
città nasconde, che debba partire una continua ricerca nell’arte e nella
storia».
Da sempre, nella storia c’è stato un mutuo scambio tra
arte e moda, tanto che «tutti i grandi
stilisti – ci spiega la Rossiello – sono
ispirati ai mosaici, alle pitture impressioniste, ai motivi greci riportati sui
vasi, al marcato dorato dei mosaici bizantini. Quel che ci circonda è arte e
magnifica bellezza».
Ma allora, quale futuro ci si aspetta? Gli abiti della
nostra concittadina si potranno mai acquistare in una boutique?
«Ho
fatto queste mie piccole realizzazioni su materiale povero fatto di seta e
acrilico di un colore molto chiaro facile da poter dipingere e lavorare. Ma ora
il mercato non è facile da vivere: è difficile farsi accettare da un’azienda e
queste hanno molte difficoltà ad investire sui giovani. La crisi si fa sentire
ovunque».
Così quei piccoli frammenti di cielo e sogni restano
chiusi in quel trolley.
«Un
sogno? Non so se ce l’ho più. Mi piacerebbe avviare un progetto di ricerca e
continuare così negli studi e nella loro applicazione, ma è un progetto molto
ambizioso – conclude Terry-. Oggi la creatività viene messa ai margini e quello che devi fare ti viene
fornito dalla casa produttrice: sei solo una mera esecutrice de lavori. Al
giorno d’oggi è più facile demolire che costruire assieme e anche chi ha
affrontato con te gli studi, invece di porsi in maniera propositiva, unire le
forze, pensa a criticare pur sapendo che potreste avere caratteristiche,
peculiarità, manualità differenti».
«Le
uniche persone che sento davvero di ringraziare sono i miei compagni di
viaggio: chi mi ha accompagnato durante il lavoro in biblioteca e mi ha dato la
possibilità di ospitare il servizio fotografico, le mie compagne d’avventura Martina Balice, Rosalinda Maggiore e Viviana
Viele, chi nonostante tutto, continua a credere in me».
Non ci resta che augurare a Terry di vivere sempre
nella bellezza dell’arte che tanto ama, e di continuare a credere che nella
tavolozza dei colori e della vita, ci possa essere grande spazio per il futuro
e per i sogni custoditi proprio lì tra i bozzetti di quella cartellina viola, e
nelle grucce sospese nel cielo …