La
study visit degli imprenditori ed operatori di Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi in
Emilia Romagna, dopo l’incontro col Gal “L’Altra Romagna”, è proseguita con la
conoscenza di una serie di realtà imprenditoriali emiliane che hanno ottenuto
notevole successo.
Una
di queste è l’azienda agricola e agrituristica “Clorofilla”, di Mercato Saraceno. Il tutto merito della grande
passione di Maurizio Pagliarani, che pur provenendo da una famiglia senza
alcuna esperienza nel mondo agricolo, ha deciso di investire nell’agricoltura
attraverso un’azienda multifunzionale, in grado di realizzare coltivazione di
terre, foraggiere, frutta e ciliegie; allevamento, agriturismo, pernottamento,
fattoria didattica e servizi al territorio per i comuni per il verde e lo
sgombero dalla neve.
Altra
tappa fondamentale, la visita a Forlimpopoli presso “Casa Artusi”, un centro di cultura enogastronomica di tremila
metri quadrati, di proprietà del Comune di Forlimpopoli. Si tratta di un luogo
che da 25 anni pensa in ottica di marketing territoriale attorno alla figura di
Pellegrino Artusi, cuoco di fine ‘800 diventato padre della cucina italiana.
“La
scienza in cucina e l’arte del mangiare”, Casa Artusi è la casa dunque della
cucina del Bel Paese, dove si lavora continuamente sul patrimonio culturale per
difendere lo stile italiano, il made in Italy della nostra cucina.
Qui
si possono trovare l’ufficio turistico comunale, tre biblioteche, sale
congressi, libri di ricette (15 edizioni delle ricette di Artusi, tradotte in
diverse lingue) e soprattutto la scuola di cucina, con 20 postazioni ben
attrezzate dove gli appassionati di cucina vengono seguiti dall’Associazione
culturale “Le Mariette” (la “marietta” era la governante di Artusi, ndr) per
due corsi di cucina, uno per la pasta fresca all’uovo e l’altro per le piadine.
Il
“marchio Artusi” è registrato dalla città di Forlimpopoli e lo utilizzano tutti
coloro che vogliono far davvero pubblicità alla città. Città che ebbe in
eredità tutti gli averi di Artusi alla sua morte, ma impossibilitata ad
usufruirne per 50 anni affinché la città pensasse ad un progetto.
Forlimpopoli
dunque diventa la città della “Festa Artusiana”: il comune per nove sere, a
fine giugno, organizza un festival dell’enogastronomia con tavoli e sedie ovunque
per strada e vie d’accesso alla città totalmente chiuse.
Il
salto a Forlì ha portato alla conoscenza de “L’Ape Bianca”, un centro commerciale culturale che ha tantissima
attenzione al territorio e alla tipicità dei produttori, ed ideata da una
cooperativa di inserimento lavorativo, la Ecoliving. Si tratta di un posto dove
si vendono prodotti e servizi del territorio a 360° a chilometro 0: presenta
un’area per le mostre di giovani artisti e un’area per i corsi benessere, offre
internet gratis, l’opportunità per la gente di fermarsi per leggere mentre si
sorseggia un buon caffè, vengono organizzati eventi ed incontri.
All’esterno
c’è il Pergolato, ovvero uno spazio all’aperto dove si svolgono
laboratori di cucina rivolti sia ai più grandi che ai piccini ma soprattutto
dove ogni due volte a settimane si realizza un mercato per i produttori locali
di ortaggi, frutta, latticini. Il tutto, con l’unico obiettivo di favorire il
territorio, un modello di consumo consapevole per una politica economica più
equa. Dal Pergolato poi si accede alla Biottega, un piccolo negozio di
alimentari e detersivi al 99,9% biologico, tranne per i prodotti di natura
etnica. Qui tutto è in modalità sfusa e la maggior parte dei prodotti è a
chilometro zero per mantenere e salvaguardare così la specificità del
territorio, e dunque prodotti che arrivano da cooperative sociali, produttori
artigianali dalla grande attenzione verso la qualità e la tutela della persona,
da terreni confiscati.
Altro
importante appuntamento, invece, è stato l’incontro e la conoscenza della “Cooperativa del Bidente” e della “Bio Eco srl”, due realtà di Cusercoli ma
un’unica cooperativa di circa 700 soci (che investono un capitale annuo di 25 euro) che copre un territorio che si estende da Pesaro a Modena. Offre servizi
di macchinari agricole ai soci e a tutti i clienti interessati, attraverso la
modalità del noleggio con operatori. Inoltre, propone arredo urbano,
impianti per le campagne, ecologia verde. Si tratta di una grossa realtà del
territorio, diretta da Ido Bezzi, ed
in grado di fatturare ben 5-6 milioni all’anno e di dare lavoro a circa 80-100
dipendenti. A livello strutturale c’è un consiglio di amministrazione che
stabilisce il tariffario ed i programmi, mentre un ufficio gestisce le
richieste e le priorità di interventi.