Da Sinistra Italiana Bitonto riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Bitonto o Macondo?
Nella città immaginaria di Macondo non ci si annoia mai, esattamente come nella nostra Bitonto, dove riposizionamenti in Consiglio Comunale, chiarimenti tardivi, progetti nati e naufragati nel giro di qualche mese hanno reso lo scacchiere politico cittadino alquanto mutevole.
E allora proviamo a far chiarezza in questa famiglia Buendìa che è diventato il CentroSinistra cittadino.
Che due anni fa si presentò spaccato alla tornata elettorale, vittima della paura di generare il famoso figlio dalla coda di maiale e che invece ora tenta di dialogare,
dando buoni risultati quando stimolati da battaglie politiche e rivendicazioni sociali:
non dimentichiamo, infatti, la grande vittoria sulla spinosa vicenda dell’affaire “Ferlive” o l’unanimità sull’atto di indirizzo in Consiglio in merito all’edilizia residenziale sociale.
Sinistra Italiana ha sempre lavorato affinché questa unità d’intenti continui a dare buoni frutti. A volte litigando con l’Amministrazione quando abbiamo proposto efficaci osservazioni per rendere attuabili e concreti i vari finanziamenti aggiudicati alla nostra città, fiore all’occhiello e vanto personale del Josè Arcadio bitontino.
Altre volte, molto più spesso in realtà, ci siamo impegnati per costruire un fronte comune del CentroSinistra a partire dalla federazione di tutte le forze politiche e partitiche, che rifuggono dalla becera pratica demagogica della ricerca del consenso tout court tipico di alcune cosiddette liste civiche, ma che ambisce ad una visione globale di sviluppo sociale della città.
Progetto – anche questo – miseramente fallito a causa dei soliti personalismi e delle ambizioni personali di alcuni, che pur senza argomentazioni e sfruttando a loro convenienza il lavoro degli altri, avevano trasformato Pares – questo il nome della federazione – in Impares a tal punto da farci prendere le distanze dopo i tentennamenti su una tematica importante come la cittadinanza simbolica a Mimmo Lucano, seguiti a ruota da altre forze politiche più vicine alle nostre rivendicazioni.
Oggi il quadro ci sembra più chiaro anche se neoformazioni formatesi in seno al Consiglio attratte più dal miraggio della “macchina del ghiaccio degli zingari” che dal “bene comune” della città abbiano attuato una campagna acquisti che è fuori dalle nostre logiche e che ci rifiutiamo di comprendere.
Plaudiamo invece a chi, dall’altra parte del CentroSinistra, sta tentando di organizzare una seria proposta politica che si riconosca nei valori di solidarietà, umanità e salvaguardia ambientale.
Siamo e saremo sempre disposti a dialogare con tutti tenendo ben presente quello di cui la Città ha bisogno.
Ormai la Compagnia bananiera fascioleghista è alle porte della Città.
I Gringos bardati di verde e i loro degni sodali gialli sono il pericolo reale.
Per scacciarli via, la famiglia Buendía, il Centrosinistra, deve ritrovare la sua unità, deve saper ascoltare i cittadini e sapersi fare interprete dei suoi bisogni.
Questa la nostra mission.
Per non condannare Bitonto a “Cent’anni di Solitudine”.