Il protagonista della serata è stato lui. Di gran lunga.
Un affresco del 1600 giacente nel refettorio dell’ex Convento dei Cappuccini, e che don Vincenzo Cozzella sua sponte, semplicemente sua sponte, ha voluto restituire alla città.
Il tutto è successo lunedì, ma in realtà il dipinto era già stato visto e ammirato dai più fortunati già poco più di due mesi fa, in occasione della ricorrenza di san Sebastiano, patrono dei vigili urbani (clicca qui per articolo https://bit.ly/2BliBgz).
L’affresco è figlio molto probabilmente di un discepolo della scuola di Carlo Rosa, il cui nome, però, è ignoto.
C’è san Francesco d’Assisi mostrato nell’atto di consegnare la regola ai frati, dinanzi al Convento posizionato esattamente a mille passi dal centro del Comune. Sullo sfondo, alle loro spalle, il panorama di Bitonto: la nuvola porta con sè l’immagine della Madonna delle Grazie, mentre gli alberi che si stagliano sullo sfondo fanno da contorno al letto del fiume Tiflis.
Il frate con la sacca, invece, rappresenta il questuante. E la frase latina, tratta dal vangelo di Marco: “Euntes in mundum universum praedicate evangelium omni creaturae”. Altrimenti detto: “Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura”.
A farlo risplendere e a renderlo nuovo di zecca ci ha pensato la ditta “Abbatantuono Arcangelo” con l’ingegner Pagone, con un progetto messo a punto da Michelle De Vincenzo e con la restaurazione vera e propria affidata a Luciana Brancato. Che ha dato nuova luce al dipinto – dixit – attraverso una prima fase di consolidamento degli intonaci, il lavaggio, la pulitura con il clorato di ammonio e polpa di carta, le stuccature.
San Francesco d’Assisi è il padre dei francescani, e quindi la serata è stata l’occasione per ripassare in rassegna i (tanti) segni del francescanesimo in Puglia e a Bitonto. Iniziando proprio dal già Convento in questione, famoso anche per essere stato la sede del Ricovero di Mendicità, costruito da padre Giacomo da Molfetta nel 1540.
A ricordare queste testimonianze frate Angelo Rufino Cagnazzo, segretario provinciale dei Cappuccini di Puglia, che si è concentrato anche su tre cappuccini della città dell’olio: Francesco da Bitonto, frate Giovanni e Fra Girolamo.
“Si tratta di un bene – è stato il messaggio di speranza di don Cozzella – che ha una storia importante alle spalle, e che vogliamo restituire alla città. La speranza è che Bitonto, città che ha tanto ma che viene sottovalutata per molti aspetti, possa essere folgorata da questi segni”.