Dopo aver perso la battaglia
referendiana, il nostro premier Renziha deposto le armi, dichiarando la sconfitta. Ha preferito non rimangiarsi la
parola data agli italiani, dare le dimissioni e di fatto dichiarare conclusa la
sua stessa carriera politica e la sua credibilità dinanzi al partito e
all’intera Italia. Improbabile sarebbe stata l’ipotesi di restare ormai
indebolito al governo e di essere costretto a giocare contro una repubblica che
lo avrebbe estenuato e messo dinanzi ad una inevitabile nuova crisi di governo.Quali soluzioni, sono dunque all’ordine
del giorno per fronteggiare l’ingovernabilità irreversibile in cui vacilla ora
l’Italia? Ammesso che l’Italicum resti in vigore, riscrivere una legge
elettorale in tempi ristrettissimi, con questi numeri e in questo scenario
politico è a dir poco inverosimile per lasciare che la nostra nazione rischi un
grave contraccolpo economico-politico. Fronteggiare le elezioni anticipate con
un PD spaccato, un centrodestra più in linea con la tradizione politica del
nostro Paese e un M5S che, dopo aver incassato la vittoria, per nulla al mondo
sarebbe pronto a condividere il bottino di guerra con il tanto odiato Partito
Democratico? Aspettarsi una saggia ricostruzione istituzionale da parte del
Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, il quale ha chiesto a Renzi di restare fino all’approvazione
della manovra, e la proposta di lanciare un nuovo uomo dell’attuale esecutivo
uscente, sarebbe la forza giusta in grado di riportare l’Italia verso un voto
più consapevole e lasciare il paese in questo punto di sospensione, evitando
follie? Il vuoto sconcertante che riempie l’Italia in questo momento, sarà in
grado di non cancellare del tutto la credibilità nazionale dinanzi all’Europa,
quest’ultima sempre più debole e poco disposta a venirci incontro, o metterà
del tutto in ginocchio le istituzioni italiane con nuove bufere di malcontenti?
Teresa Antuofermo (socia
Controvento-Area Popolare Bitonto)
Avevamo una grande possibilità
con il voto al Referendum del 4 dicembre, ma il popolo italiano,
strumentalizzato dallo spirito dallo slogan delle opposizioni mandiamo a casa Renzi facendo una croce
sul NO in scheda, ha preferito ascoltare le numerose dicerie piuttosto che
rendersi effettivamente conto di quello che si chiedeva in scheda elettorale.
Adesso che ci troviamo ad affrontare un’ennesima crisi di governo, sarei
curioso di vedere al potere i tanto “populisti e incapaci”, a mio modo di
analizzare l’altro lato della politica, cosa sapranno realizzare sotto
l’aspetto riformista e innovativo, rispetto ad un governo Renzi-Alfano, che da
antirenziano, non ha dispiaciuto gli 8.358 elettori bitontini che hanno deciso
di votare con convinzione la modifica di proposta della riforma costituzionale.
Da responsabile di sezione, posso solo ringraziare i sostenitori del Sì, e con
grande rispetto, anche tutta la cittadinanza che si è recata alle urne per
esprimere il proprio parere. Grazie Bitonto!
Roberto Cardinale (Presidente
Controvento-Area Popolare Bitonto)