Prosegue il tour di “Ameluk”, il film di Mimmo Mancini. Oggi, presentazioni con regista e attori ad Andria e Matera.
Dopo due anni trascorsi a trovare una strada per la distribuzione sul grande schermo, è finalmente arrivato nelle sale il film Ameluk, diretto ed interpretato dal regista bitontino Mimmo Mancini, alla prima esperienza nella produzione di un lungometraggio, prodotto dalla Flavia Entertainment, in collaborazione con Draka distribution. Da oggi, infatti,la sua locandina, creata dal vignettista bitontino Domenico Sicolo, farà bella mostra all’esterno dei cinema italiani.
Ieri, al cinema Coviello, si è tenuta la proiezione in anteprima, in presenza dello stesso regista e di parte del cast, che hanno presentato al pubblico la pellicola. Nell’affrontare le tematiche trattate nel film, uno degli attori, Christian Farano, ha voluto dedicare il lavoro svolto alla figura di padre Paolo Dall’Oglio, rapito due anni fa in Siria, e ai popoli di Siria e Iraq, da anni vittime di una sanguinosa guerra.
Girato tra Bitonto, Mariotto, Ruvo di Puglia e Trani, Ameluk è un film indipendente, una commedia che affronta, con una comicità intelligente e mai volgare, il delicato problema dell’immigrazione, dell’integrazione tra popoli e religioni, del razzismo e dei pregiudizi presenti nella società e nel nostro modo di pensare.
Obiettivo della pellicola è quello di far ridere, portando allo stesso tempo lo spettatore a riflettere su un tema oggi più che mai attuale. Sforzo che è valso la premiazione al Religion Today Filmfestival 2014, festival cinematografico internazionale, che si tiene annualmente a Trento, in autunno, e ha lo scopo di promuovere una cultura della pace e del dialogo tra persone, popoli, fedi e culture.
Il film è ambientato a Mariotto, per l’occasione trasformata da frazione a cittadina vera e propria, dove islamici, ebrei e cristiani convivono, tra sospetti e timori. Tutto procede tranquillo finchè l’attore chiamato ad interpretare Gesù durante la Via Crucis del Venerdì Santo si infortuna poco prima della processione. Jusuf, per tutti Ameluk, un ragazzo di fede islamica, sarà improvvisamente chiamato a sostituirlo.
Il cambio non sarà gradito a molti cittadini e genererà equivoci e incomprensioni che saranno sfruttati da Mario Mezzasoma, candidato sindaco alle amministrative, per attrarre voti grazie ai timori e all’ignoranza dei cittadini. Ameluk, quindi, un po’ per esasperazione, un po’ per sfida, deciderà di candidarsi a sua volta come primo cittadino, affrontando Mezzasoma, che utilizzerà toni razzisti e strumentalizzerà paure e pregiudizi per denigrarlo.
Mehdi Mahdloo è Jusuf, protagonista della storia, insieme allo stesso regista Mimmo Mancini, che interpreta l’odiato antagonista.
Quasi tutto pugliese è il cast, a cominciare da Paolo Sassanelli, Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli, Teodosio Barresi, Cosimo Cinieri, Claudia Lerro, il giovane filmaker barese Andrea Leonetti Di Vagno e la cantautrice gallipolina Francesca Giaccari, al suo esordio cinematografico. Ad interpretare quei personaggi «fortemente espressivi e caricaturali», come li definisce il regista, figurano, inoltre, Nadia Kibout, Miloud Mourad Benamara, Hedy Krissane, Michele De Virgilio, Pascal Zullino, Luigi Angiuli, Massimo Bagnasco, Helena Converso, Alberto Testone e, infine, attori nazionali come Roberto Nobile, volto noto del cinema italiano, insieme alla pugliese Rosanna Banfi.
«Il vero fulcro di Ameluk è rappresentato dalla piazza, dal bar e da tutto il paese – confessa Mancini – Fondamentale per la riuscita del film è stato il contributo di bizzarri figuranti e strabilianti artisti, scelti tra i cittadini mariottani e di tutta la provincia barese. Si può dire che Ameluk ha un forte sapore pugliese».