Reclusione di 2 anni e 6 mesi.
È la condanna inflitta a Francesco Cariello,28 anni, bitontino, accusato di presunta estorsione ai danni di un cantiere
della “Debar”, l’impresa edile del presidente dell’Ance (Associazione nazionale
costruttori edili) di Bari e Bat Domenico de Bartolomeo.
La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi
dai giudici del Tribunale del capoluogo pugliese, che hanno deciso per una pena
decisamente più severa rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero Lidia
Giorgio (1 anni e 8 mesi, senza l’aggravante della condotta mafiosa).
I fatti contestati risalgono al 2012, quando
Cariello avrebbe preteso di essere assunto dall’azienda edile che in quel
periodo era impegnata nella costruzione di un nuovo istituto scolastico nella
zona 167 di Bitonto.
Tutto è stato confermato dallo stesso De Bartolomeo che,
presentantatosi in aula come parte lesa, ha confermato la presunta estorsione,
raccontando che il 28enne si sarebbe presentato nel cantiere e avrebbe
minacciato di non lasciarlo fino all’assunzione.
Il giorno dopo – ha raccontato
sempre il presidente Ance – è stato l’imprenditore stesso a recarsi dai
carabinieri per denunciare l’accaduto. Carabinieri che, coordinati dall’allorapm Desirèe Digeronimo hanno fatto partire immediatamente le indagini,
conclusesi con il rinvio a giudizio, il processo e la condanna di Cariello.
Che – tramite il suo legale Michele Pasculli – ha già fatto sapere di voler
attendere le motivazioni della sentenza per impugnarla in appello.