La notizia, in realtà, la sapevamo già da mesi. Forse, a essere sinceri, da anni visto l’immobilismo che regnava attorno.
Ci eravamo lasciati, circa un paio di mesi fa, con il sindaco Michele Abbaticchio che, ai taccuini di una testata locale, faceva capire che per il ponte in direzione Terlizzi sulla sp.231 i tempi non sarebbero stati per nulla brevi, visto che da un lato necessitava la risoluzione del contratto con la vecchia azienda responsabile dei lavori, e dall’altro serviva un nuovo appalto.
Ieri mattina, il primo cittadino nonché già vicesindaco metropolitano, insieme a Maurizio Montalto, dirigente del servizio Pianificazione territoriale generale, Viabilità, Trasporti dell’ente di via Spalato, ha voluto fare il punto della situazione.
In definitiva, però, non ha dato novità perché la situazione è sempre la stessa. Ci sarà ancora da aspettare. E chissà quanto altro tempo.
“Si è avviato – ha ricordato Abbaticchio – un procedimento di precontenzioso con l’azienda che doveva realizzare i lavori (la RGN Costruzioni Srl). Ma gli uffici preposti non stanno attendendo l’esito di questa situazione, e si stanno adoperando per rifare il progetto”.
Montalto, poi, entra nei dettagli: “Questo è un caso di mala burocrazia – sottolinea senza infingimenti – perché risolvere un contratto con un’azienda appaltatrice dei lavori e riappaltare la parte di opera che non è stata completata è la cosa più delicata da fare in materia di opere pubbliche. Avremmo potuto essere più rapidi se l’azienda avesse collaborato, ma è successo che, alla prova dei fatti, ogni documentazione che le è stata chiesta siamo stati costretti a ottenerla con atti di intimidazione. E la prossima settimana ci sarà la risoluzione contrattuale”.
Detto questo, però, qual è lo stato dell’arte? “Stiamo riprogettando, anche cercando di usare tecniche più veloci, per quanto riguarda i due sovrappassi da realizzare. Appena avremo la risoluzione del contratto, potremo riappaltare i lavori consultando la seconda classificata della gara di appalto, che li potrebbe realizzare alle stesse condizioni del bando iniziale, anche se i prezzi non sono più attuali. Questo significa che saremmo costretti a rivedere il progetto, ripresentarlo e riappaltarlo, sperando con una procedura negoziata. E quindi rifinanziarlo”.
Vietato, però, parlare di tempistiche, purtroppo. Anche perché l’azienda appaltatrice potrebbe impugnare la risoluzione contrattuale e far allungare il tutto.