Prima
gli puntano la pistola contro, costringendolo a consegnare loro la macchina.
Poi, gli ingiungono di prelevare i soldi per il cosiddetto “cavallo di ritorno”.
Infine, gli restituiscono la macchina e si dileguano.
Ha
davvero dell’incredibile e dell’assurdo la vicenda accaduta sabato mattina a un
agricoltore bitontino, e che poteva avere conseguenze ben più gravi.
I
fatti.
L’uomo
è intento, come quasi tutte le mattine, a lavorare nei campi, quando
all’improvviso si sente puntare una pistola alle spalle.
Sono due uomini
incappucciati, presumibilmente arrivati a piedi, che fin dall’inizio mirano
all’auto dell’agricoltore, obbligandolo a consegnare loro le chiavi
dell’autovettura.
Il nostro concittadino non ci sta e tenta di “convincere” i
malviventi a desistere, ma i soliti ignoti, visti forse sfidati, affermano che
lo faranno soltanto dietro somma di denaro.
Il “cavallo di ritorno” in presa diretta, in pratica.
L’uomo
ovviamente non ci sta e afferma di non avere soldi con sé, ma i due
incappucciati lo costingono a recarsi a piedi al vicino ufficio postale di
Palombaio per “adempiere” al suo dovere, pena la “scomparsa” della macchina.
Una
volta prelevati i soldi, i malviventi si dileguano e la povera vittima può
riprendere possesso della sua autovettura.
«Con
tutti questi delinquenti è impossibile vivere a Bitonto – si sfoga la
figlia dell’agricoltore – ed è arrivato il momento di fare veramente
qualcosa».