Un lettore ci scrive preoccupato per sottolineare un problema che si sta facendo sempre più serio per le strade della città.
“Volevo segnalarvi un fenomeno che negli ultimi tempi nelle nostre strade cittadine è sempre più dilagante oltre che preoccupante, quello delle biciclette elettriche.
Tali mezzi di trasporto al giorno d’oggi stanno progressivamente sostituendo biciclette tradizionali e motorini di piccola cilindrata, gli scooter per intenderci, sfrecciando letteralmente in mezzo alla gente per piazze, aree perdonali, marciapiedi e strade (percorrendole soprattutto contromano), creando non pochi pericoli a pedoni oltre che a loro stessi viste le velocità elevate che raggiungono appena si pedala visto che tali mezzi sono elettrici e quindi dotati di pedalata assistita; sono guidati da persone di tutte le età, dai bambini fino agli anziani, perlopiù da persone incivili, dove se fai valere le proprie ragioni, ricevi come risposta un improperio, ma soprattutto è il mezzo di trasporto preferito dai delinquenti per fare indisturbati le loro scorribande senza essere individuati; dei veri e propri pericoli pubblici per la strada, vista la quasi totale assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine verso queste biciclette che sembrano essere al di sopra del codice della strada, seminando il panico in tutta la città.
Un modo per reprimere tale fenomeno, dilagante e preoccupante c’è, e sarebbe quello di porre un età minima per guidare tali mezzi (16 anni), ma soprattutto rendere obbligatori targa, casco e RCA, perchè anche con le biciclette elettriche, che raggiungono velocità simili a quelli dei tradizionali scooter, si possono fare del male alle persone come con un qualsiasi veicolo, ma ad oggi all’orizzonte non c’è nulla di tutto ciò per reprimere tale fenomeno che è sempre più molto pericoloso nei confronti dei pedoni che rischiano di essere investiti da queste bici, oltre che le bici stesse quando per strada vanno contromano o non danno la precedenza rischiando incidenti con le varie automobili.
Spero che questa segnalazione da parte del sottoscritto, un lettore assiduo, venga pubblicata sul sito Da Bitonto.com e sulla pagina facebook, anche per cercare di sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica su un fenomeno che nella nostra città è più un pericolo pubblico che un’innovazione”.