La notizia non poteva passare inosservata. Non è stata sufficiente la discarica sulla via di Giovinazzo, a due passi da Bitonto praticamente, e chiusa da anni.
Non ci siamo limitati ai problemi di inquinamento, sotto i suoi molteplici aspetti, che abbiamo tutti i giorni e che questo giornale – soprattutto nella sua edizione cartacea – ha più volte segnalato.
Non ci sono fermati alla discarica dei materiali ferrosi Ferlive, pericolo magari non imminente ma tutt’altro che passato.
Adesso, a pochi passi dalla nostra città, potremmo trovarci un altro inceneritore. Lo abbiamo appreso dai media locali nei giorni scorsi sono state rilasciate dagli uffici regionali le autorizzazioni per la costruzione, tra cui l’Autorizzazione integrata Ambientale (AIA), per un impianto di ossido-combustione che brucerà i rifiuti provenienti dall’impianto di bio-stabilizzazione dell’AMIU Puglia.
L’Agenzia regionale per l’ambiente, l’Arpa, in realtà ha già dato parere sfavorevole, perché nella zona industriale tra Modugno e Bari il livello dell’aria è troppo inquinato.
Una levata di scudi si era alzata, nelle primissime ore, già dal Comune di Modugno e da alcuni consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle.
Nelle ultime ore, invece, hanno preso posizione sulla vicenda anche il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, e un movimento civico di Modugno che ha avviato una petizione da inoltrare al primo cittadino di Bari, Antonio Decaro.
Il nostro primo cittadino ha affidato, come di consueto, ai Social il suo pensiero: “Abbiamo contattato il Comune di Modugno per valutare i presupposti per un contenzioso contro un progetto calato dall’alto, su un territorio che purtroppo non è di nostra competenza (non si trova a Bitonto). Parlo, ovviamente, dell’inceneritore in una zona comunque molto vicina a tutti noi. In questa terra ci vivremo, ma vogliamo viverci bene”. Nella città di Modugno Nicola Magrone, invece, “Italia giusta secondo la Costituzione” ha lanciato una petizione per dire “no all’inceneritore di Bari a servizio di Amiu Puglia” da inoltrare al numero uno della Città metropolitana.