La cifra è di quelle che possono passare inosservate: 2.414.000,00 euro. Più gli interessi.
È la somma che la “Puglia Multi Servizi s.r.l”, fino all’agosto 2018 socio privato dell’Azienda servizi vari, ha chiesto al Comune per “la liquidazione delle azioni già possedute”, che corrispondevano al 40 per cento dell’intero capitale sociale dell’ex gestore dei rifiuti della città. Per intenderci: 12mila azioni ordinarie di valore nominale complessivo di € 2.400.00,00.
Tutto parte il 26 luglio 2018, allorchè dopo le modifiche effettuate allo statuto di Asv, la società in questione comunicava il recesso delle quote. Succede, però, che “gli amministratori di Azienda servizi vari non depositavano per l’iscrizione al Registro delle Imprese la dichiarazione contenente l’indicazione dell’unico socio, ex art. 2362, commi 1 e 4, del codice civile” si legge nella delibera di Giunta con la quale da Palazzo Gentile impugnano l’atto di citazione al Tribunale di Bari del novembre 2020, con chiamata a udienza tra un mese.
E ne segue quindi, la richiesta di condanna di Asv e del Comune, “dato atto che per effetto della predetta mancata iscrizione nel Registro delle imprese da parte degli amministratori, il Comune di Bitonto, in qualità di socio unico della Azienda Servizi Vari S.p.A., in liquidazione dal 19.03.2020, potrebbe essere tenuto al pagamento del valore delle azioni suddette ex art. 2325, c. 2, codice civile”, ma “solo in caso di insolvenza e per la parte di incapienza della Azienda Servizi Vari S.p.A. e solo a seguito di preventiva infruttuosa escussione del patrimonio sociale di quest’ultima”.