La
notizia è di quelle che creano attesa, che caricano “a molla” gli appassionati
di automobili. Che fanno venire voglia di toccare con mano il nuovo “mezzo” nel
più breve tempo possibile.
La
nuova Mini è una realtà. La terza generazione del modello è una vettura cresciuta
in dimensioni ed equipaggiamenti. Presentata il 18 Novembre scorso, sarà in
vendita in Italia entro il primo trimestre del prossimo anno e promette di
rinnovare, se non aumentare, il successo avuto finora.
L’ultima
Mini è costruita sul nuovo pianale nato dalla piattaforma modulare “UKL1”.
Questa è stata pensata per originare diversi modelli con marchio Mini e BMW,
proprietaria del brand inglese dal lontano 1994.
L’inedito
pianale interagisce con la strada mediante sospensioni indipendenti. Le
anteriori seguono un classico schema MacPherson, il cui braccio oscillante è
d’alluminio, mentre le posteriori presentano bracci longitudinali guidati. Un
sistema “a due leve e mezzo”, ottimizzato nel peso e nelle geometrie, capace di
guidare efficacemente i movimenti delle ruote posteriori. L’equilibrio
raggiunto nelle regolazioni del telaio ha sublimato, secondo la casa
costruttrice, il tipico “driving fun” di Mini.
La
guida potrà contare anche sulla prontezza delle nuove unità propulsive dotate
di tecnologia Twin-Power Turbo, due a benzina ed una diesel, in regola con la
normativa antinquinamento EURO 6.
I motori a benzina, sovralimentati
con turbocompressore, hanno l’iniezione diretta di carburante, l’albero a camme
dell’aspirazione come quello dello scarico a fasatura variabile (doppio VANOS)
e l’alzata variabile delle valvole con sistema VALVETRONIC. Si distinguono per
il numero di cilindri e la cubatura. Il più piccolo è un tre cilindri di 1.499
cm3 con una potenza di 100 kW (136 CV) tra 4.500 e 6.000 giri/minuto ed una coppia
di 220 Newton metri (230 Nm con overboost) espressa da 1250 a 4000 giri/minuto. L’altro
è un quattro cilindri di 1998 cm3 capace di 141 kW (192 CV) di
potenza tra 4.700 e 6.000 g/min e la sua coppia di 280 Nm è disponibile già a
1.250 giri/min per rimanere costante fino a 4.750 giri/minuto. La coppia
massima può raggiungere temporaneamente i 300 Newton metri con l’intervento
dell’overboost.
Il motore diesel è provvisto di
turbocompressore a geometria variabile e d’iniezione diretta con tecnologia
Common-Rail di ultima generazione. L’elevata pressione del gasolio iniettato
nei cilindri (raggiunge i 2.000 bar) permette una combustione pulita ed un
aumento dell’efficienza con relativa diminuzione del consumo di carburante. Èun tre cilindri di 1.496 cm3che eroga 85 kW (116 CV) di potenza a 4.000 giri/minuto. La coppia motrice di 270 Nm è a
disposizione ad appena 1.750 giri/minuto.
Novità anche
nell’abitacolo, rinnovato evolvendo gli stilemi classici del marchio.
La strumentazione è
ora tutta davanti al pilota ed è presente perfino un “head-up-display” che
visualizza le principali informazioni utili alla guida. I sedili sono stati
migliorati, per essere più accoglienti, e lo spazio all’altezza delle spalle
dei passeggeri risulta maggiore. Tra i nuovi equipaggiamenti merita attenzione
il Mini Driving Modes.
Permette di scegliere, mediante un selettore, tre modalità di guida: Mid Mode
(quella standard), Sport e Green.
Al momento del lancio saranno
disponibili la Mini Cooper, con motore a benzina tre cilindri da 1,5 litri, a 20.700,00
Euro; la Mini Cooper
S, con motore a benzina quattro cilindri da 2,0 litri, a 24.950,00
Euro e la Mini Cooper
D, con motore diesel tre cilindri da 1,5 litri,
a 21.950,00 Euro, tutte con cambio manuale a sei rapporti.