Oltre il danno, la beffa.
Non smette mai di stupire e di indignare la storia dell’ASP Maria Cristina di Savoia.
Da martedì, nell’intera struttura, compresa la porzione destinata al Centro Accoglienza Migranti, è stata sospesa l’erogazione dell’acqua. La causa è ovviamente il mancato pagamento.
E pensare che, proprio qualche giorno fa, ai dipendenti era stato ribadito che saldare le utenze era più importante di accreditare una parte dei 26 stipendi arretrati.
«Ci dissero che avevano pagato una parte delle bollette e con i soldi rimanenti avrebbero cercato di darci qualcosa» ci spiegano i 17 lavoratori. Ma ora ovviamente tutto è cambiato.
Ieri, infatti, è stato necessario l’intervento di una cisterna per caricare l’autoclave e tamponare l’emergenza. Ciò significa nuove spese, che si vanno ad aggiungere alle somme da versare all’Acquedotto Pugliese per la mora e per il ripristino del servizio.
«Stanno già preparando i mandati – continuano i dipendenti –. Stanno usando soldi per pagare le utenze che invece potevano e dovevano essere utilizzati per coprire i nostri arretrati. Siamo davvero stanchi. Continuano a prenderci in giro e a non mantenere le promesse».
Le loro grida di dolore sono giunte anche al governatore della Puglia, Michele Emiliano.
«Siamo riusciti a metterci in contatto con lui – rivelano infatti i lavoratori –. Ci ha detto che era all’oscuro di molte situazioni, compreso delle 26 mensilità arretrate, per cui si è detto molto sorpreso e indignato. Ci ha promesso di approfondire, di interessarsi alla nostra tragedia e di impegnarsi per la risoluzione».