Si è tenuta nei giorni scorsi un’interessante e suggestiva rassegna a cura di Eugenio Lombardi, attivissimo architetto barese, messa a punto con il suo Ecomuseo Urbano del Nord Barese.
Nel nome di Ricciotto Canudo, spazio alle sette arti, ogni sera, presso alcune eleganti dimore delle due frazioni di Bari, Palese e Santo Spirito.
Le manifestazioni (25-31 luglio) hanno coinvolto il tema delle “sette arti”, da un’opera del Canudo.
Si è trattato della seconda edizione del Festival Ecomuseale delle Arti, che ha riscosso indubitabile successo, come accaduto già nel 2013.
Ma chi era Canudo? E perchè c’è anche Santo Spirito?
Nato a Gioia del Colle nel 1877 e morto a Parigi nel 1923, è stato tra i pugliesi più illustri del ‘900: critico cinematografico avanguardistico per l’epoca, poeta e scrittore.
Si trasferì ancora ragazzo nella fascinosa “ville Lumière”, dove conobbe e frequentò i più grandi artisti delle atmosfere primo-novecentesche.
Fu amicissimo di Guillaume Apollinaire, che lo chiamava scherzosamente “le barisien”. Ma anche di Picasso, Ravel, Braque e Chagall.
Nel 1921 pubblicò il manifesto “La nascita della settima arte” in cui previde che il cinema avrebbe presto unito tutte le arti.
Ma per i bitontini c’è una curiosità.
Ebbene, Ricciotto Canudo, presso la dimora di famiglia di “Villa Stampacchia” (in via Garibaldi, proprio a Santo Spirito), passava spesso momenti di relax e svago coi suoi parenti. Veniva qui a rinfrancarsi e a godersi il mare.
Nella villa sono conservate sue cose.
Era (ed è!) un felice luogo di ristoro, dimora che la sua famiglia aveva da tempo qui da noi.
Quelli –ricordiamo- erano anni in cui Santo Spirito dipendeva, a livello civico e amministrativo, ancora da Bitonto.
Ricciotto Canudo nella Santo Spirito e nella Bitonto dell’epoca, insomma.
Non certo l’unico intellettuale o studioso a Santo Spirito, del resto.
E bene fa Lombardi a ricordare -e perpetuare- tutto ciò.
Tra gli eventi di ieri, giornata conclusiva (presso villa Longo De Bellis, lungomare ten. Noviello, Palese), segnaliamo, sul tema “Il futuro dei giovani”, Lino Angiuli e Lino Di Turi in “Favolare”; l’esibizione dei giovani pianisti Alberto Martino, Dario Lombardi, Davide Marchitelli, Davide Dentuti e Alisia d’Amato (docente il maestro Michele Sgaramella); Lino Patruno, che ha presentato il suo libro “Ricomincio da Sud”; la musica, col violino dell’artista finlandese Elisa Järvelä e infine la presentazione della ricerca ecomuseale della scuola media Fraccacreta di Palese su “Passeggiando tra quartieri, chiese, piazze, monumenti”.
Gran finale con la Giro di Boa band.
Hanno collaborato con Eugenio Lombardi: Silvio Cellamare, Nicola De Toma, Gianni Disanto, Savino Morelli e Floriana Uva.