L’insolita, particolare aria che si respirava a casa
dell’artista Angela Rapio era
davvero quella della natura. A portata di mano, a Bitonto.
Sì è proprio nella nostra cittadina che nascosta tra profumose foglie e meravigliosi dipinti s’insinua la casa di Angela, nel bel mezzo
della Lama Balice, dove ieri sera si è svolta la presentazione dei nuovi componenti dell’associazione Legambiente intitolata
al bitontino Pino di Terlizzi, presidente nella seconda metà degli anni novanta.
La presentazione è partita con Bruno Tonon, ambientalista che ha spiegato le ragioni dell’titolazione
a Pino di Terlizzi: «ricordo con grande
gioia quel che lui diceva sempre quando qualcosa non era possibile “presentami
un progetto alternativo”. Spero che il circolo possa avere gli stessi principi
che lo animavano e che la lama diventi casa dei cittadini».
L’ha ricordato anche il sindaco, Michele Abbaticchio, con tanto affetto.
«Era
mio amico, di quelli con la A maiuscola, sempre pronto ad incentivare, nei più
piccoli, la creazione di associazioni e quando penso a Legambiente, penso
inevitabilmente a quei momenti. Sono contento che l’associazione sia fatta
anche da professionisti come Loredana
Modugno, il valore aggiunto»
È infatti l’architetto Modugno la nuova presidentessa di Legambiente seguita
dal vicepresidente Carmelo D’Aucellie dagli altri componenti Marialuisa Caringella, Mimmo Ciocia, Cecilia Minenna, Paola Pice e Marco
Tribuzio.
«L’obiettivo
è partire da questo luogo e scoprirne tanti altri, vorremmo che la la città, il
privato, collabori con il pubblico – ha espresso la
presidentessa Modugno -. Vogliamo essere
incisivi sul territorio grazie a chi vive questa realtà ogni giorno e meglio
può farla apprezzare».
L’interazione tra le chianche della città vecchia e il
polmone pulsante del paese quello che si vuole riagganciare.
«La
lama non è periferia, altro, non luogo – ha dichiarato con forza
il prof. Nicola Pice -. La lama è la risorsa della città, ne è vita,
interazione tra storia e natura. In un momento in cui si ridisegna il paese,
gli spazi metropolitani, ci si deve riappropriare di una Bitonto che esiste e
non è amnesia».
L’uomo di oggi ha ancora bisogno di questi paesaggi,
che diventano paesaggi dell’anima, della solitudine, del meditare.
Sfiorante brezza sono stati per le corde dei cuori di
tutti la poesia scritta per l’occasione da Lizia
de Leo, ispirata alla location, e il racconto di Nicola Pice memoria e profumo d’antico silenzio dei passi che
percorrevano il ponte in pietra tra il centro storico e la lama, entrambi letti
magistralmente da un’ottima Rossella Giuliano accompagnata dal poeta e
musicista ruvese Vincenzo Mastropirro.
Ulteriori approfondimenti e dichiarazioni saranno
affrontante nel periodico “da Bitonto” nella sezione Territorio.