Tragedia sfiorata lunedì sera negli uffici del Commissariato di P.S. di Bitonto.
Poco dopo le 22, un uomo, M.C., 44 anni, sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti, approfittando del viavai presso gli uffici dovuto all’obbligo di firma per molti bitontini condannati al Daspo (c’era la partita Israele – Italia in concomitanza), ha fatto irruzione nella sede della Polizia di Stato armato di ascia.
L’uomo si è spinto fino al secondo piano dove lavorava l’unico poliziotto presente nel Commissariato che faceva da piantone.
Accortosi subito delle intenzioni dell’uomo, il poliziotto ha avuto la freddezza e la rapidità di chiudersi nella sua stanza e di chiamare alcuni colleghi fuori servizio perché la volante di turno era impegnata in una importante perquisizione a casa di un pregiudicato.
L’aggressore, dopo aver tentato di sfondare la porta con l’ascia, è stato fortunatamente fermato in tempo dai poliziotti accorsi in aiuto del loro collega e che si trovavano in zona.
Dopo averlo bloccato e disarmato, l’uomo, che in passato ha aggredito anche il proprietario di un esercizio commerciale del centro storico, è stato fermato e trattenuto una notte in Commissariato.Ieri mattina, poi, è tornato in libertà.
Restano adesso la grande paura ed alcuni interrogativi importanti: come è possibile che alle 22 ci fosse un solo poliziotto in Commissariato, oltre ai due impegnati in volante, in una città “calda” come Bitonto?
Perchè la sede del Commissariato non viene tutelata e difesa in modo appropriato?
Troppe volte abbiamo parlato dei pochi uomini a disposizione delle forze dell’ordine e delle condizioni in cui spesso sono costretti a lavorare.
Risposte, purtroppo, non ne sono ancora arrivate.
La politica nazionale, sollecitata più volte, continua a girare a vuoto.