Ieri mattina, nell’udienza tenutasi nell’aula bunker del carcere di Trani, relativa al processo per l’incidente ferroviario del 12 luglio 2016, i legali di Regione Puglia, Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti hanno comunicato l’opposizione dei rispettivi assistiti alla citazione come responsabili civili
L’opposizione è stata motivata dagli avvocati della società ferroviaria Michele Laforgia e Federico Straziota con dubbi sulla legittimità costituzionale e con l’articolo 86 comma 1 del codice penale, che esclude la responsabilità civile per l’ente imputato che è, appunto, Ferrotramviaria, proprietaria dei due treni che, scontrandosi, causarono la morte di 23 persone. Dubbi anche sulla Regione Puglia, ammessa come parte civile. I magistrati hanno dichiarato di rimettersi al Gup, che comunicherà la decisione giovedì18 ottobre. Ci sarà spazio anche per eventuali richieste di riti abbreviati da parte degli imputati, che sono, ricordiamo, diciotto persone fisiche e la società Ferrotramviaria. Per esse la Procura chiede il processo. Tra loro i due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, in servizio in quella maledetta mattinata; il capotreno sopravvissuto Nicola Lorizzo; il dirigente coordinatore centrale Francesco Pistolato; gli allora vertici dell’azienda, i fratelli Enrico Maria e Gloria Pasquini; il direttore generale Massimo Nitti, e il direttore di esercizio, Michele Ronchi; Giulio Roselli, dirigente divisione infrastruttura di Ferrotramviaria; Vito Mastrodonato, dirigente responsabile della divisione passeggeri di Ferrotramviaria; Francesco Giuseppe Michele Schiraldi, capo unità organizzativa tecnica responsabile del coordinamento delle attività delle unità tecniche di divisione e del supporto infrastruttura; Tommaso Zonno, coordinatore responsabile dell’unità tecnica trazione e scorta ferroviaria; Giandonato Cassano, coordinatore di ufficio responsabile dell’unità tecnica formazione e regolamenti unità sociale; Antonio Galesi, capo unità tecnica e responsabile unità tecnica movimento stazioni; Virginio Di Giambattista, direttore generale della direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale; Elena Molinaro, direttore della divisione 5 della direzione generale-Tpl; Alessandro De Paola e Pietro Marturano, in qualità di direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria.
I reati contestati sono il disastro ferroviario, l’omicidio colposo e le lesioni gravi colpose, l’omissione dolosa di cautele, la violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Ad essere ammesse come parti civili sono state la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, le associazioni Acu e Anmil e parenti di vittime e feriti.