Mentre in consiglio comunale si discute della discarica che la Fer.Live vorrebbe installare in agro bitontino, un altro pericolo avanza nell’ombra. È l’ipotesi dell’inceneritore della Newo spa che dovrebbe sorgere a Modugno e che dovrebbe essere a servizio dell’Amiu.
Nonostante la contrarietà espressa dal sindaco metropolitano Antonio Decaro, dal sindaco di Modugno Nicola Magrone e anche dal sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, che anche nella seduta di ieri ha ribadito il dissenso, la Regione Puglia, nei giorni scorsi, ha dato il proprio parere positivo per la realizzazione della struttura.
Dunque, l’inceneritore si farà. Sorgerà nella zona industriale di Bari, molto vicino al centro abitato di Modugno e anche Bitonto. Brucerà i rifiuti, pericolosi e non, provenienti dall’impianto di bio-stabilizzazione Amiu di Bari, proponendosi di chiudere il ciclo dei rifiuti a Bari. Saranno raccolti, trattati e bruciati a 1200 gradi i rifiuti urbani del capoluogo. Si parla di circa 17mila tonnellate di rifiuti indifferenziati e percolato, raccolti dalla società municipalizzata che gestisce il trattamento dei rifiuti a Bari.
Nulla hanno quindi prodotto le manifestazioni di dissenso esternate nelle settimane scorse. Dissenso dovuto al fatto che la presenza di un inceneritore andrebbe nel senso contrario rispetto alla strategia “Rifiuti 0”, rispetto all’aumento della raccolta differenziata. E, anche e soprattutto, alla presenza di altre fonti di inquinamento.
Per il no, oltre ai sindaci suddetti, si erano schierati anche le parrocchie di Modugno, il vicepresidente del consiglio regionale Peppino Longo e il movimento civico Italia Giusta, che ha anche avviato una raccolta firme. Anche Antonio Decaro e Peppino Longo, vicepresidente del consiglio regionale, hanno dichiarato la propria contrarietà, chiedendo al presidente Emiliano di bloccare l’iter. Ma al momento sembra tutto inutile.