La necessità di un voto utile per il centrodestra per avvicinarlo alla maggioranza ed evitare di lasciare il Paese in mano al Movimento 5 Stelle.
Questo è il messaggio principale emerso ieri sera in occasione della presentazione dei candidati di Forza Italia alle prossime Elezioni politiche del 4 marzo. L’incontro, tenutosi presso il Convivium Sancti Nicolai in Piazza Cattedrale, ha visto la partecipazione di numerosi simpatizzanti forzisti, che hanno avuto così modo di conoscere più da vicino le idee e le parole dei candidati in corsa per un posto in Parlamento. Presenti infatti i due candidati al collegio uninominale, Massimo Cassano per la Camera dei deputati e Filippo Melchiorre (esponente, in realtà, di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni) al Senato della Repubblica, ed anche i candidati al collegio plurinominale Francesco Paolo Sisto, Mariatiziana Rutigliani e Federica De Benedetto per la Camera, e Dario Damiani per il Senato.
A dare il via alla serata e a fare gli onori di casa Daniele D’Aucelli, tra i coordinatori del gruppo giovanile bitontino di Forza Italia, la consigliera comunale Carmela Rossiello, unica rappresentate FI a Palazzo Gentile, e il consigliere regionale Domenico Damascelli.
D’Aucelli si è soffermato sul ruolo dei giovani in questa campagna elettorale, «finalmente coinvolti dai nostri candidati ma sfiduciati dalle continue avversità, in quanto un ragazzo su tre non trova lavoro in Italia, e dunque propensi a non votare oppure a sostenere il Movimento 5 Stelle».
Più dura la Rossiello. «Il 4 marzo dobbiamo cambiare il Paese – ha esortato la due volte ex candidata sindaco –, andare oltre le menzogne degli ultimi anni. Il M5S non è il salvatore della patria, anzi rischia di affossare l’Italia. Bisogna sostenere il centrodestra perché è la coalizione della verità, racconta fatti e verità e non menzogne come un personaggio mai eletto dagli italiani (ndr, chiaro riferimento al segretario PD, Matteo Renzi)».
Damascelli invece guarda agli errori del centrosinistra nazionale e regionale.
«Con questa campagna elettorale disegniamo il futuro del nostro Paese, che per cinque anni è stato malcurato, trascurato e bistrattato da governi mai rappresentativi della volontà popolare – ha ricordato il consigliere regionale –, siamo stati all’opposizione di governi mai votati dai cittadini e che hanno trascurato tutti i settori vitali del Paese, dalla scuola, creando ingiustizie sociali tra i docenti e precarietà nella formazione dei nostri ragazzi, all’economia, alla cultura, al turismo. L’Italia ha risorse notevoli che non vengono sfruttate adeguatamente. Poi c’è il problema della sicurezza a Bitonto: questa comunità è stanca, ha una gran sete di sicurezza, ha il diritto di sentirsi libera e in Parlamento ci dovete tutelare, nonostante l’impegno altissimo delle Forze dell’Ordine, che lavorano in situazioni di difficoltà».
Inoltre, attenzione all’agricoltura, con un patto stipulato assieme a Sisto e Cassano, per tutelare un settore «che soffre le importazioni dagli altri paesi e non ha avuto l’adeguata attenzione delle istituzioni», ed un monito ad evitare il voto per i Cinque Stelle: «Dobbiamo evitare di sostenere movimenti di protesta che porterebbero il Paese a fare un salto nel buio, loro non sono più quelli della trasparenza, sono stati colti con le mani nel sacco con quei finti bonifici fatti e poi annullati, oltre alle anomalie riscontrate nelle missioni europee. Il voto utile è solo quello a Forza Italia e al centrodestra, dai sondaggi siamo l’unica coalizione vicinissima alla maggioranza assoluta alla Camera e al Senato per poter governare. Non possiamo correre il rischio di ritrovarci tra quindici giorni con una maggioranza che non possa governare, questo Paese merita un governo stabile».
Damascelli, poi, invita il centrodestra, dopo il 4 marzo, a lavorare compatto per tornare al governo della Regione Puglia, «per mandare a casa il governo di centrosinistra di Michele Emiliano, che sta distruggendo la nostra Regione»: ed elenca tutte le problematiche, dalla mancata pubblicazione del Piano di Sviluppo Rurale, PSR 2014-2020, che così blocca la disponibilità di investimenti finanziati dall’Unione Europea, pari a circa 1miliardo e 600milioni di euro messi a disposizione dell’agricoltura pugliese, alla gestione della sanità e ai rischi ambientali, come nel caso dell’inceneritore Newo previsto tra Modugno, Bitonto ed il Quartiere San Paolo di Bari.
«Siamo di fronte al voto più importante della storia della nostra Repubblica – ha commentato Cassano –. Per la prima volta abbiamo di fronte una coalizione composta da profili falsi sui sociali, che insultano gli avversari, che prende solo i soldi dai cittadini e mette la tassa sugli immobili».
«I problemi principali dell’Italia sono le tasse e la burocrazia – ha aggiunto l’ex sottosegretario al lavoro –. Proponiamo la tassazione fissa al 23%. Oggi in Italia ci sono aziende che pagano un alta percentuale di tasse e sono costretti ad evadere. Noi proponiamo che chi guadagna fino a 12 mila euro non paga tassa, chi guadagna oltre il 23% della differenza tra il reddito e 12mila euro. Questa proposta andava fatta da tempo e cambierà la vita di questo paese, rimetterebbe in moto l’economia e gli acquisti. E poi c’è la burocrazia, da snellire: oggi per aprire una qualsiasi attività commerciale ci vogliono in media 4-5 mesi. O ci sono aziende che dopo anni non hanno ancora avuto le autorizzazioni per avviare la propria attività».
Altri interventi in programma: «La legge Fornero, che nel nostro programma verrà cancellata, a 67 anni c’è gente stanca che non ce la fa più a lavorare, bisogna mandare in pensione ad una età più ragionevole. E poi il pagamento obbligato della pubblica amministrazione entro tre mesi, l’aumento degli stipendi alle forze dell’ordine, l’introduzione di poliziotti e carabinieri di quartiere, il problema degli immigrati. Vogliamo dare ai pensionati pensioni minime più adeguate. E la sicurezza, che qui a Bitonto vive una situazione drammatica: serve una presenza più numerose di forze dell’ordine, quelli presenti fanno il massimo ma sono insufficienti. Con la nostra proposta riusciremmo ad uscire dalla crisi».
«Non c’è il rischio che questo Paese venga governato da persone che non hanno mai lavorato in vita loro e che minacciano di morte i candidati avversari – ha continuato Cassano –. Ho fotografato tutti i profili falsi dei 5 Stelle, che porterò in Procura, che insultano e scrivono minacce alla mia famiglia e ai miei figli. Una violenza unica, una cosa pericolosa, vorrei incontrarli uno ad uno per confrontarmi. Non corriamo il rischio che questa massa di incapaci, di ignoranti, di violenti vogliano governare questo Paese fatto di persone perbene. Un voto dato a questa gente è un voto inutile, non hanno i numeri per governare. Votare loro o il centrosinistra significa non avere un governo del paese, andare a votare tra qualche mese e sperare in una maggioranza. Il successo di questi signori è il non governo. Le possibilità sono due: avere un governo di centrodestra che col suo programma farebbe uscire dalla crisi, oppure il buio, non avere un governo e tornare subito al voto. È a rischio la stabilità del Paese».
Per chiudere, l’attacco all’avversaria grillina all’uninominale, la bitontina Francesca Anna Ruggiero. «A Bitonto c’è una candidata che non conosce nessuno, prima ce n’era uno che è stato denunciato e cacciato, ora abbiamo una candidata che prima diceva di lavorare e di essere medico, e ora scopriamo che è disoccupata e non è laureata, che sta a casa dietro un computer a prendere ordini da qualcuno. Noi abbiamo ancora le segreterie, riceviamo ogni giorno le persone perché noi preferiamo ancora il contatto umano».
A prendere la parola anche Filippo Melchiorre, ex assessore al comune di Bari ed oggi consigliere comunale del capoluogo, che pur essendo esponente di Fratelli d’Italia, chiede lealmente il voto a Forza Italia, perché «la lealtà è un valore, siamo un’unica coalizione».
«Essendo candidato in questo collegio – ha sottolineato Melchiorre –, mi piacerebbe conoscere ogni angolo della città di Bitonto, come un tempo avere una interlocuzione col territorio. Non esiste ad esempio una politica sulla sicurezza che ridia un pizzico di dignità alla nostra comunità e alle aziende che vorrebbero investire in questo territorio».
Altre proposte. «Siamo per la famiglia tradizionale – ha concluso –, riteniamo che bisogna dare una spinta alla genitorialità e a chi decide di dare al mondo dei figli. Rispettiamo qualsiasi altro amore, anche tra persone dello stesso sesso, ma vogliamo tutelare la famiglia tradizionale. E poi c’è l’aspetto fiscale: c’è libertà da parte delle persone se c’è lavoro, porre un tetto massimo della pressione fiscale, quindi aiutare le imprese fiscalmente per assumere e comunicare loro almeno tre anni prima se ci sarà una maggiore pressione tributaria».