Alcune riflessioni nascono spontanee in merito alla effettiva promozione turistica effettuata a Bitonto in questi anni di amministrazione di centrosinistra targata Michele Abbaticchio.
L’impressione forte è che si preferisca continuamente a vivere di espedienti estemporanei, navigando al buio senza una rotta precisa, organizzando qua e là momenti fasulli e improvvisati.
In sintesi, si registra la totale assenza di una reale e concreta strategia di approccio al tema, brancolando nel nebuloso marasma del nulla a cui questa amministrazione ci ha ormai tristemente abituato.
Un nulla imperante tanto più in tempi ormai elettorali come questo, quando ogni evento è predisposto scientificamente in questo senso e volto a magnificare le false virtù del primo cittadino e della sua insipiente azione amministrativa.
Ma approfondiamo, precisamente sul tema del turismo.
La domande presto fatte.
Cosa, di concreto e tangibile, è stato effettivamente fatto per incrementare e far sensibilmente crescere il turismo in città?
Dove sono i dati? Cosa essi dicono-direbbero? Come accogliamo i turisti? Il turista che arriva a Bitonto cosa trova aperto, quale monumento trova disponibile in rete insieme alle altre testimonianze storiche e artistiche?
Quale sito è realmente fruibile e utilizzabile, considerato che si sprecano le denunce di visitatori che puntualmente trovano chiusi i punti più affascinanti e belli della nostra città?
E che ne è infine del tanto sbandierato Ufficio Turismo del Comune di Bitonto?
Era il 2013 e il sindaco annunciava pubblicamente alla stampa che presto la giunta avrebbe adottato l’atto di indirizzo volto a costituire l’Ufficio, con tanto di dotazione organica, presso Palazzo Rogadeo.
Il servizio sarebbe stato gestito da personale finalizzato a queste mansioni, assunto con bandi di mobilità.
Abbaticchio parlò persino di 13 nuove unità fisse.
Dov’è finito tutto ciò? La solita trovata senza poi il minimo seguito?
Vogliamo parlare dello Iat ormai chiuso? È questa l’accoglienza di una città che vuole vivere di dimensione turistica?
Se uniamo il tutto all’assenza al momento di guide turistiche del Comune di Bitonto che accolgano subito il turista, il quadro è davvero a tinte fosche.
E la questione sicurezza? Le cronache abbondano di ruberie e ladrocini compiuti ai danni dei turisti. Come garantiamo i nostri visitatori? Cosa, nella fattispecie, si prevede, di concerto con le forze dell’ordine, per tutelare chi arriva a Bitonto per godere le nostre bellezze?
Non sarebbe opportuno creare un nucleo addetto alla prevenzione di attività criminose a chi ci sceglie per meta?