Da Palazzo Gentile un via libera per la realizzazione di un progetto di impianti sportivi su via Pietro Nenni (zona F del Prg). Nonostante la contrarietà espressa dall’opposizione, con l’eccezione di Carmela Rossiello (Forza Italia), la proposta giunta da privati ha avuto l’assenso dell’assise cittadina.
«Stiamo dando la possibilità di costruire su un terreno comunale dal valore di 10mila euro. Si va a riqualificare un terreno che ora è abbandonato, andando a caratterizzare ancora di più quel quartiere come area sportiva, outdoor, dal momento che, vicino, c’è anche lo skatepark di via Berlinguer, un campo di basket, il circolo tennis. Si va ad inserire un altro impianto, con quattro campi da tennis e spazi per altri sport come puddle, beach volley, e una piscina all’aperto per bambini, di cui Bitonto è sprovvista. Crediamo che siano servizi che vadano a riqualificare il quartiere, ma chiediamo ai privati un bel quantitativo di orario di accesso gratuito per scuole e categorie fragili» spiega il sindaco Michele Abbaticchio presentando al consesso un emendamento e sottolineando come la proposta abbia avuto parere positivo sia dal punto di vista tecnico, sia da quello contabile, da parte degli uffici.
Nonostante l’annuncio del voto positivo, l’opposizione chiede delucidazioni ed esprime perplessità. Prima ad intervenire, tra i consiglieri di minoranza, Carmela Rossiello, che chiede informazioni su eventuali possibilità di avere un servizio trasporto a disposizione delle scuole.
«Non possiamo pretendere che l’impresa si accolli anche i trasporti» è la risposta del sindaco.
Critico è Franco Natilla che si chiede se sia quel che serve alla collettività: «Possiamo rispondere solo considerando quel che manca nell’impiantistica sportiva di Bitonto e frazioni. È opportuno costruire altri campi da tennis laddove ce ne sono già? Non è meglio che si ritorni alla proposta originaria che voleva la costruzione di un palazzetto sportivo in quel sito? Se è vero che gli imprenditori avranno fatto il loro business plan, è anche vero che dovrebbe farlo anche l’amministrazione, considerando che abbiamo una squadra di calcio a 5 ai massimi livelli che rischia di migrare altrove, in quanto la tensostruttura non basta e siamo impreparati ad esigenze di questo tipo. C’è una totale mancanza di programmazione oculata sull’impiantistica sportiva. L’iniziativa è lodevole, ma l’ente pubblico deve recuperare capacità di contrattazione. Siamo in tempo. Basterebbe rinviare la discussione e confrontarci sul progetto originario».
Perplessità e accuse a cui il primo cittadino risponde riferendo di essersi confrontato con i proponenti che, tuttavia, hanno spiegato che un palazzetto, pur essendo l’idea originaria, non consentirebbe loro di rientrare nei costi, anche se il Comune concedesse tutto gratuitamente, cosa impossibile: «Per la questione del palazzetto, è necessario rivolgerci a fondi pubblici. Abbiamo partecipato recentemente ad un bando che ci consentiva un contributo a fondo perduto, ma abbiamo scelto di destinarlo allo stadio. Per un palazzetto bisogna rivolgersi ai fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, noto anche come Ricovery Fund, ndr). Nel mese prossimo si avvieranno le concertazioni con le città metropolitane. Non sappiamo quali e quante risorse saranno destinate ai comuni, perché deve essere deliberato dalla conferenza Stato Regioni, ma abbiamo la possibilità di chiedere un finanziamento per realizzare anche questa infrastruttura pubblica, grazie a questi fondi che hanno un ambito di applicazione molto esteso e degli importi elevati. Anche io voglio un palazzetto dello sport. Ci abbiamo provato a chiederlo ai proponenti, ma la parte economico gestionale li ha fatti desistere».