«Soltanto la
scrittura e la lettura danno la possibilità di calarsi in più vite»
Non è stata unicamente la presentazione di un libro, ma
anche un’occasione per dialogare su cosa rappresenta la lettura nella propria
vita. E per l’ex insegnate, adesso scrittrice a tempo pieno, Angela Nanetti è proprio questo, la
possibilità di vivere più vite e di essere persone diverse.
È stata accolta il primo aprile a Teatro Traetta e ieri mattina nell’Aula Magna dell’ Istituto Comprensivo “Carmine Sylos”, i
cui alunni hanno letto e analizzato due dei suoi più famosi testi.
Per le prime e seconde classi i professori hanno sceltoMio
nonno era un ciliegio, mentre alle terze, è stata assegnata la lettura
di Mistral.
Dopo aver preso visione dei lavori svolti in seguito alla lettura dei libri, si
è dato spazio alla curiosità degli alunni, affascinati dall’insolito mestiere
di scrittore.
«Ha sempre voluto
scrivere nella sua vita? Quale autore l’ha ispirata? Perché ha scelto proprio l’albero
del ciliegio e chi sono nella realtà, i protagonisti?», hanno chiesto i
ragazzi.
«Ho cominciato a
scrivere un po’ per caso e un po’ per sfida, – si racconta l’autrice – più o meno trent’anni fa, lavorando ad un
libro per i non lettori, poi la passione mi ha travolta e ha lasciato che
questo diventasse il mio mestiere. Alcuni
dei più dolci ricordi della mia infanzia sono legati all’odore e al colore dei
ciliegi della campagna dei miei nonni. Questo libro nasce da mie considerazioni
sulla vita e sulla morte, ma non è una storia vera e soprattutto non narra dei
miei veri nonni. È dedicato, infatti, a quelli che io considero miei nonni
adottivi, la mia madrina di battesimo e suo marito, che ho amato come se
fossero davvero miei parenti». Ad averla ispirata, afferma, è stato, più di
tutti, Italo Calvino, «che mi ha
insegnato a togliere, più che aggiungere, sulla pagina. Sono stata catturata
dalla sua leggerezza, che nella prima giovinezza, ho fatto mia».
Più profondo si è fatto il dialogo con le classi terze,
sul testo Mistral, a cui ha parlato
con la serietà e la libertà che caratterizza il mondo degli adulti. Il romanzo
nasce in Corsica, quando la storia era già pronta da tempo nella mente della
Nanetti, che durante un viaggio col marito, viene catturata dai profumi, dai
sapori e dai silenzi di quell’isola immersa in una macchia mediterranea e accarezzata
dal Maestrale, che diverrà l’impetuoso protagonista del racconto, Mistral.
«Io amo le
relazioni e i rapporti e non faccio riferimento soltanto a quelli umani. Amo
gli incontri con la natura, con gli animali, con le piante, con ogni altra
forma vivente. Uno dei più grandi protagonisti di questo testo è proprio il
mare, di cui ho imparato a conoscere le correnti, i venti e i colori,
navigandolo in canoa. Scrivere è proprio questo, tuffarsi a capofitto in una
storia e guardare attraverso gli occhi dei protagonisti, indossare i loro vestiti
e parlare con la loro voce». Alla domanda «quale messaggio vuole trasmettere con i suoi libri?» lei risponde:
«nessuno. Costruisco storie per me stessa
e in cui raccontare me stessa. La scelta della letteratura per ragazzi deriva
probabilmente dal fatto che io senta il bisogno di rivivere la mia infanzia ed
adolescenza, di cui non ho forse goduto a pieno».