Visitando le stanze del Circolo Unione, in questi
giorni, abbiamo la possibilità di fare un salto indietro nel tempo alla
riscoperta del nostro passato. Sono, infatti, in mostra i disegni di Angelo
Domenico Palumbo, l’autore de “La Bibbia dei poveri”, i cui volumi sono stati
distribuiti in edicola, in questi mesi, tramite il nostro periodico mensile. I
disegni sono stati tutti realizzati a mano, negli anni, su fogli occasionali
come il retro di pagine di calendari o di fogli dattiloscritti, per ricordare
oggetti e mestieri di un tempo ormai lontano. Mestieri come il barista
ambulante, detto “Rùmm’ e cafè”, che all’aba si aggirava tra coloro che in
piazza attendevano che qualcuno li chiamasse per lavorare, o come il banditore,
commerciale o sociale, u vastèuse. Oppure oggetti come u squànne, arnese in
legno, antenato degli attuali girelli, ma senza rotelle, per insegnare ai
bambini a camminare.
L’iniziativa, promossa dal “da Bitonto” e dal Gruppo
Intini, giunge a conclusione del ciclo iniziato nel dicembre 2014 con la
pubblicazione dei volumi dell’opera di Palumbo, a cura di Giuseppe Palumbo eAngela Teresa Schiraldi, come ha spiegato il presidente del Circolo Unione, Giuseppe
Paciullo: «L’iniziativa editoriale, con oltre 300 copie vendute, ha avuto ampio
successo ed è arrivata anche nel Nord Italia, attraverso gli abbonamenti al
periodico. Con il numero in uscita è in vendita l’ultimo volume».
La mostra è «un autentico viaggio nel tempo», stando
alla definizione di Mario Sicolo, direttore del “da Bitonto”, intervenuto,
sabato scorso, all’inaugurazione dell’esposizione: «Eravamo davvero così
poveri? Forse no. Dobbiamo rivedere il nostro concetto di povertà, in un tempo,
quello odierno, in cui tutto è tecnologicizzato, più veloce, senza quell’anima
che si metteva in tutto ciò che si faceva, pur con mezzi più semplici. Noi come
“da Bitonto abbiamo avuto l’onore di pubblicare la “Bibbia dei poveri”. Un
onore perché crediamo che sia doveroso mantenere viva la memoria del nostro
passato, oggi che tutti i testimoni ci stanno lasciando».
I disegni saranno esposti per tutta questa settimana
nei locali di Piazza Aldo Moro, per poi essere portati nelle scuole.
«In questo modo realizziamo la volontà di Palumbo di
tramandare alle giovani generazioni la memoria delle nostre tradizioni» ha
spiegato Franco De Michele, ospite della serata di inaugurazione insieme all’avvocatoLaura Fano, che ha illustrato alcune delle figure professionali disegnate, e aMichele Muschitiello, anima dell’iniziativa.
Accompagnate dalle musiche folkloristiche deiFolkèmigra, durante la serata sono state trasmesse anche due preziose testimonianze
video: la prima, realizzata da Michele Muschitiello e Mimmo Latilla, mostra
foto risalenti agli anni ’50, ritraenti momenti di vita, riti religiosi,
pellegrinaggi; il secondo mostra il rito del lavaggio dei muli, che si faceva a
Santo Spirito e che diventava occasione di svago per lavarsi e nuotare nell’acqua
del mare.
«Se il suo sogno era di rimanere a Bitonto, in questo
modo ci rimarrà per l’eternità» ha concluso Mari Sicolo, rispondendo ai figli dell’artista, intervenuti per dare la loro testimonianza dell’amore provato da Palumbo per la nostra città.