Bari. Operazione antimafia dei Carabinieri. In corso esecuzione provvedimenti per referenti del Clan Strisciuglio, autori di tentato omicidio, estorsione, detenzione di armi da guerra ed altro.
Questa mattina, in Palo del Colle (BA), personale del Comando Provinciale di Bari, supportato dal VI Elinucleo e dal Nucleo Cinofili di Modugno (BA), ha dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare (una delle quali in carcere e le restanti in regime domiciliare), emesse dal GIP del Tribunale barese dott. Marco Galesi, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, in concorso, di tentato omicidio, estorsione, lesioni personali aggravate, violenza privata, violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato, detenzione di armi da guerra, con l’aggravante del metodo mafioso. Gli arrestati sono Bufano Claudio, 38enne di Bitonto, Lucatuorto Marcantonio 25enne di Palo del Colle, Milillo Nicola 41enne di Palo del Colle.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte dalla Compagnia di Molfetta (BA), avviate nel maggio di quest’anno e coordinate dal PM della DDA dott.ssa Lidia Giorgio attraverso articolate attività tecniche e dinamiche, che hanno svelato l’esistenza, nel Comune di Palo del Colle, di un gruppo criminale armato – collegato al temibile clan STRISCUGLIO del capoluogo pugliese – dedito alla gestione delle più fiorenti piazze di spaccio, nell’ area d’influenza.
L’attività investigativa ha documentato come gli indagati, allo scopo di esercitare il controllo malavitoso del territorio, non abbiano esitato a rendersi autori di numerose azioni violente, nei confronti dei pusher del luogo, in un’occasione tentando di cagionarne la morte, per costringerli a rifornirsi da loro di cocaina e marijuana – approvvigionate nella città di Bari – tra l’altro, stabilendo anche le varie modalità di smercio della droga (prezzo, luogo e quantità giornaliere).
L’inchiesta ha inoltre documentato come la compagine abbia imposto il pagamento del pizzo ad un imprenditore edile della zona, minacciandolo di morte con l’uso delle armi.
Durante l’indagine sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto altri tre soggetti, sequestrando un kalashnikov, un fucile a canne mozze e cospicui quantitativi di droga.
La prosecuzione dell’attività investigativa, tuttora in corso, è diretta a raccogliere gli ulteriori elementi probatori, in ordine ai delitti attinenti agli stupefacenti.