Si è inaugurata ieri, a Roma, Fronte Democratico, la nuova area interna al Partito Democratico, fondata da Michele Emiliano, uno dei candidati alle recenti primarie del Pd, e dai suoi sostenitori.
Tra questi Giovanni Procacci, intervenuto durante l’assemblea di fondazione per spiegare il perché della nascita della nuova corrente e il perché del suo sostegno al presidente della Regione Puglia, che domenica 30 aprile pur raggiungendo poco più del 10% a livello nazionale, ha superato il 60% in Puglia: «Il nostro compito sarà quello di essere una coscienza critica in un partito che rischia di essere cloroformizzato. Dobbiamo trovare un metodo nuovo per trattare le minoranza, a cui non ci si può rivolgere come se fossero esterne al partito. Devono essere coinvolte nelle scelte fondamentali e il compito del segretario è trovare una sintesi, per fare in modo che le decisioni assunte siano le più corali possibili. Ecco perché noi sosteniamo che il segretario non può essere anche presidente. Si rischia in questo modo che il partito da luogo di elaborazione e proposta diventi luogo di legittimazione delle decisioni del presidente».
E, parlando delle ragioni del suo sostegno all’ex magistrato, continua: «La mozione Emiliano è stata quella più capace di attrarre il consenso dei non iscritti. E questo è quello che il Pd dovrebbe fare: essere aperto ed attrattivo. L’apertura alle liste civiche e ai movimenti esterni al Pd è per noi la chiave per tenerli accanto e per rifare grande il partito».
All’incontro oltre al politico bitontino era presente anche Silvano Intini, candidato all’Assemblea Nazionale, che, pur non riuscendo ad essere eletto, ha raggiunto il 42% dei consensi con la lista “Emiliano per l’Italia“, risultato straordinario.