Forti e
significative sono le parole rivolte dal vice presidente al senato Maurizio
Gasparri al consigliere Pdl Domenico Damascelli.
Proprio
pochi istanti prima di rivolgersi alla platea gremita, infatti, il senatore ex
Alleanza nazionale ha voluto incontrare in privato il giovane vicario
provinciale per ribadire quale, a suo
dire, sarebbe la miglior linea da seguire per il futuro del centrodestra.
Nulla di
quanto non già dichiarato notoriamente da Gasparri, ma ugualmente necessario
specie per chi si occupa di politica territoriale.
Argomento
principale della chiacchierata è stato appunto l’unità del partito, ora diviso tra
falchi e colombe.
Per il
senatore romano, pertanto, eventuali fratture all’interno del Popolo della Libertà
sarebbero aberranti “poiché si farebbe il
gioco del Pd”.
“Essere abbracciati dalla Bindi sorridente è
un segnale preoccupante – ribadisce Maurizio Gasparri – e questo è accaduto proprio quando la nostra
compattezza è andata in crisi”.
L’impensabile
lacerazione non darebbe futuro alle idee del centro-destra e non andrebbe
escluso un ampio congresso in cui il partito si confronti lealmente, eleggendo,
se necessario, un segretario con la suprema supervisione di Berlusconi.
Razionale
e legittimato sarebbe questo passo decisivo poiché falchi e colombe
riconoscerebbero la leadership di Silvio Berlusconi come uomo e come politico
fondamentale nel Pdl o Forza Italia che sia.
Con un abbraccio
da vecchi amici questa “chiacchierata last minute” si è conclusa con
l’intenzione, ben accolta dal consigliere Damascelli, di ribadire l’impegno
territoriale affinché all’interno e fuori il partito si porga attenzione solo
alla sostanza e non al cambio di nome o divergenze interne.