La pandemia del Coronavirus avrà sicuramente delle gravi conseguenze a livello economico che, purtroppo, toccheranno molte attività lavorative. La speranza è quella di rialzarsi presto.
In questo periodo tanto difficile già sorgono le prime preoccupazioni.
Abbiamo ascoltato il racconto di diversi concittadini che appartengono alla categoria di estetiste e parrucchieri che lamentano: “Siamo al corrente della situazione, ma i nostri sacrifici di una vita non possono essere messi a rischio da una chiusura così lunga. La cosa più rammaricante e che fa rabbia è l’aumento delle attività a nero di cui tutti siamo perfettamente a conoscenza in concomitanza alla nostra chiusura forzata per decreto”.
Hanno aggiunto, inoltre, che “essendo al corrente di quello che sta succedendo a Bitonto e nelle frazioni sembra doveroso segnalare e denunciare. Per questo abbiamo deciso di iniziare scrivendo alle autorità”.
Quello che chiedono e sperano è di riaprire quanto prima, e non nella data prevista e ipotizzata da decreto, nel rispetto delle norme sanitarie e igieniche. Sono partite già le sanificazioni dei rispettivi luoghi di lavoro.
Estetiste e parrucchieri dovranno ripartire con la riapertura dei loro locali prendendo appuntamenti telefonici per evitare che ci siano soste nelle aree di attesa, dovranno assicurarsi che venga rispettato l’obbligo dell’uso di mascherine e di rispetto delle norme igieniche sanitarie sia da parte dei clienti che del personale. Sono disposti anche alla chiusura completa nei giorni di domenica e lunedì, ma chiedono di poter ripartire dal 5 maggio.
Una prima risposta è giunta loro dal Sindaco Michele Abbaticchio che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Estetisti, parrucchieri, barbieri: sono tra le tante categorie professionali sulle quali il Covid ha inciso nel modo più pesante, economicamente parlando.
In questo periodo ho scoperto la grande dignità di donne e uomini che non hanno voluto cedere a compromessi illeciti, recandosi nelle abitazioni e trasferendo, con la complicità del cliente di turno, delle norme che vogliono assolutamente evitare il contatto di persone estranee al nostro abituale nucleo familiare.
Ed è per questo, per il rispetto di tutti, che occorre condannare chi si sta disinteressando di tutto, praticando a nero una professione che oggi è sospesa sul sacrificio di tanti.
Non è il tempo di pensare all’estetica.
È più che mai il tempo di pensare a quello che abbiamo dentro e di rispettare la legge.
Non abbiamo alternative”.