Il lavoro di alcuni servizi offerti dal Comune? Direttamente stando a casa, avendo a disposizione un pc e una connessione Internet.
Anche da Palazzo Gentile, allora, in ossequio all’emergenza Coronavirus e ai decreti della presidenza del Consiglio dei ministri (in modo particolare, alla direttiva secondo la quale “le misure adottate per l’intero territorio nazionale sono, fra l’altro, finalizzate a ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e ad evitare il loro spostamento”), stanno muovendo i primi passi per consentire ai dipendenti di taluni uffici di poter espletare il lavoro in modalità Smart Working. Per intenderci, per tutte quelle “attività e i procedimenti tali da non richiedere la costante presenza fisica nella sede di lavoro del dipendente addetto, garantendo comunque la funzionalità e la qualità dei servizi”, si legge nell’apposita delibera approvata qualche giorno fa.
Come funzionerà, allora? “Durante le giornate di lavoro agile – si legge sempre nel deliberato, la prestazione lavorativa potrà essere svolta dalla propria residenza o da altro domicilio, previo accordo con il Responsabile del Servizio di appartenenza. Il dipendente usufruisce di autonomia operativa e può organizzare la prestazione lavorativa nel rispetto degli obiettivi assegnati. I risultati dell’attività svolta sono sottoposti a monitoraggio e valutazione da parte del Responsabile del Servizio”.
Per prima cosa, però, la maestranza dovrà indicare, tramite appositi modelli e un accordo con il responsabile del Servizio e/o il Segretario generale, la richiesta di lavoro agile, gli orari di lavoro effettivi, la location in cui questo verrà svolto, eventuale strumentazione tecnologica, orari di disponibilità telefonica e telematica, individuazione delle giornate settimanali in modalità di lavoro agile.
“Lo Smart Working sarà sicuramente utile per tutte quelle categorie di dipendenti – spiega il vicesindaco Rosa Calò – che hanno mansioni più elaborate e superiori (si occupano di elaborare pratiche, atti, determine, ndr). Il numero di telefono è importante sia per risolvere con questa maniera il problema dell’utente, ma anche perché, qualora questo non fosse possibile, deve prendere appuntamento per recarsi in ufficio. È chiaro che il responsabile di ogni singolo ufficio dovrà essere presente fisicamente in ufficio perché deve coordinare il lavoro, ed è anche chiaro che ci potrebbe essere un rallentamento delle attività però saranno salvaguardate le attività essenziali. Se un dipendente non ha gli strumenti? Il Comune dovrebbe mettere loro a disposizione tutto l’occorrente, ma non accadrà nell’immediato perché ci stiamo attrezzando e per noi è una esperienza del tutto nuova”.
Il lavoro agile sarà consentito sicuramente fino al 3 aprile, salvo proroghe che saranno decise dal Governo in base all’evolversi dell’emergenza sanitaria.
Le unità indifferibili che, comunque, saranno sempre da rendere in presenza sono: Servizi necroscopici e cimiteriali (limitatamente alla gestione dei decessi avvenuti a partire dall’8 marzo); polizia locale e polizia amministrativa; Lavori pubblici (rete stradale, interventi e manutenzioni urgenti, attività amministrative indifferibili, attività connesse alla continuità dei cantieri); avvocatura comunale; Anagrafe e Stato civile; Gestione del protocollo; Messi notificatori comunali; amministratore di sistema; Attività logistiche necessarie per l’apertura e la funzionalità dei locali posseduti o detenuti dal Comune; Ambiente (solo in caso di emergenze); SUAP-SUE (ambito definito dal Responsabile del Servizio Territorio); Servizi socio-assistenziali (pronto intervento a favore di persone non autosufficienti e minori); Attività e dipendenti comunque strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza (secondo gli ordini del Centro Operativo Comunale, C.O.C.).