L’obiettivo
dichiarato è uno soltanto: spazzare via una volta per tutte l’attuale classe
dirigente. Perché, per il Movimento 5 Stelle, quello che non è riuscito alle
Politiche dello scorso anno (dove, comunque, è stato il partito più votato alla
Camera con il 25%), si concretizzerà alle elezioni del rinnovo dei membri del
Parlamento europeo del 25 maggio.
E
il messaggio è stato lanciato sabato anche da Bitonto, dove “Bitonto in
movimento”, l’associazione politico – culturale vicina a Beppe Grillo e ai pentastellati,
ha organizzato una “agorà”, un incontro con i cittadini per spiegare loro cosa
è stato fatto, in ambito locale e nazionale, da aprile 2013 a oggi. Senza,
però, perdere di vista le consultazioni europee, dove i grillini vogliono
essere protagonisti (e i sondaggi li danno in ascesa) per cambiare una Unione
europea che – a loro dire – non funziona. E che potrebbe farlo meglio con
l’abolizione del fiscal compact (l’accordo firmato nel 2013 che prevede il
pareggio di bilancio e l’abolizione graduale del debito pubblico); l’adozione
degli eurobond (titoli del debito pubblico dei Paesi dell’eurozona ma
osteggiati dalla Germania); referendum (solo consultivo) per la permanenza
nell’euro; alleanza tra i Paesi del Mediterraneo per una politica comune; finanziamenti
per le attività agricole e di allevamento.
«Votare
5 stelle alle Europee significa dare il voto a un movimento che è davvero
vicino al cittadino – afferma ai nostri taccuini Rosa D’Amato, 44enne
tarantina candidata al Parlamento europeo – perché non ha capilista e
presenta iscritti scelti dalla rete. Noi crediamo veramente nell’Europa, in
quella unita, con i popoli che si spalleggiano anche in momenti di crisi come
quello che stiamo attraversando, e perciò certi trattati sono veramente assurdi
e vanno stracciati». «Noi non siamo anti europei – prosegue la grillina – siamo
soltanto per una Europa diversa, che non sia più quella delle banche, delle
lobby, delle multinazionali, ma che torni a essere una vera Comunità europea
così come era stata pensata dai padri fondatori. Siamo contro Merkel e le
politiche di austerità, perché 6 vincitori di premi Nobel hanno già dimostrato
come l’austerity non porta sviluppo e crescita».
«Dall’Europa
dipende il nostro futuro – scandisce invece Francesco Cariello, deputato dei 5
Stelle – perché gli Stati hanno le mani legate sulle questioni
internazionali. L’Unione monetaria è una bufala, perchè l’Unione europea non ha
solo l’euro ma ha 11 monete, e avere una moneta propria significa fare una
propria politica economica». Poi una promessa: la difesa dell’olio, il
frutto della nostra terra. «Lo andremo a salvaguardare – assicura il
pentastellato bitontino – e lo faremo attraverso una rivisitazione dei
finanziamenti Pac (Politica agricola comune), in modo tale che non vadano
più ad alimentare le logiche clientelari e per fare dei favori a qualcuno, ma
che siano soldi che vadano veramente agli agricoltori e a chi lavora la terra».