Un record terribile. Di cui vergognarsi.
Credo, infatti, di detenere in solitaria un primato, del quale neppure mi conviene menar vanto, purtroppo. Ho l’assoluta certezza che ieri, durante la conferenza stampa presso la Direzione Investigativa Antimafia a Bari, mentre gli inquirenti sciorinavano i dettagli assurdi e agghiaccianti di una mega truffa ai danni del fisco per quasi 31 milioni di euro, fra tutti i giornalisti presenti io sia stato l’unico a provare nel cuore un’improvvisa sensazione di tristezza, dolore e delusione insieme.
Niente a che vedere con banconote e bistecche, però. È stato esattamente quando la dottoressa Ginefra ha pronunciato queste parole: “E in un borsone dell’Us Bitonto calcio 1921 c’erano mazzette per un milione di euro di provenienza illecita“.
Nel bel (si fa per dire) mezzo di un incontro per motivi di cronaca nera, nerissima – tralasciando la sorte beffarda dell’accostamento della città da capogiro al nome di una società perennemente in bolletta -una frase secca. Inequivocabile. Dura. Persino cinica. Che mi ha lasciato basito.
E, sommerso da un’ondata di nostalgia, mi ha fatto volare coi ricordi ad un secolo fa, al calcio dei pionieri che di sfidavano sullo sterrato polveroso della Guglie, al sorriso solare di quel gladiatore invitto che fu Michele D’Acciò, al dribbling inebriante di quel furetto imprendibile di Michele Pierro u Sguizz, all’ironia di quel dottor sottile di Lillino Chiddo, al fruscio del vento che lasciava sulla fascia Pinuccio De Michele, alla regia lucente ed equanime di Alberto Perrini, al piede sapiente e soave di Tonino Sblendorio il prof, all’euclidea altezza di Mariolino Licinio, al moto perpetuo dell’ingegneria Peppino Suriano, alla possa furente di Ciccio Labianca, all’arte folle di Nicola Rubini, al tocco spietato di un imberbe Cesarino Vitale, al talento lungimirante di Nicola Vitale, giù giù fino alla straripante classe di Luigi Marrone, ai portieroni diversi e pur ugualmente imbattibili di Nicola e Pino Lovero, alla corsa infaticabile di Paolo Catucci, alla grandezza di goleador infallibile di Mimmo Del Re e tanti, tanti, tanti altri ancora – con i quali già mi scuso se ho dimenticato – eroi della storia neroverde che per i tifosi del Bitonto restano indimenticabili, infangati, vituperati, oltraggiati da una frase terribile.
Per colpa del turpe malaffare di qualcuno. Una vergogna imperdonabile!