Sarebbero dovuti servire per bonificare un sito della nostra Lama. Invece così non sarà, anche se da Palazzo Gentile giurano che si sta lavorando per risolvere la situazione. Nel frattempo, però, l’assegno di 1milione 250mila euro che sarebbe dovuto arrivare dalla Regione è stato rimesso nei cassetti e revocato.
I fatti. Tutto parte dall’aprile 2007. Accade che, a seguito di un primo censimento del Corpo forestale dello Stato e della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, i siti denominati Area in Lama Balice- Bitonto e Area sita in via dei Fiordalisi – Z.I. Bari risultavano, tra gli altri, ricompresi e qualificati come inottemperanti agli obblighi imposti all’Italia, in qualità di Stato membro, dalle direttive comunitarie 75/442, 91/689 e 1999/31. Pertanto, in ragione della specificità delle singole aree, occorreva attivare delle procedure tecnico amministrative volte a definire lo stato di qualità ambientale dei siti e all’eventuale bonifica e/o ripristino dello stato dei luoghi.
Per questo, allora, la Giunta regionale, nel 2011, ha proceduto alla “Ricognizione e modalità di utilizzo delle risorse liberate generate dalla certificazione dei progetti coerenti nell’ambito del POR Puglia 2000-2006” e ha disposto l’assegnazione delle risorse necessarie all’attuazione degli interventi.
In seguito, la Commissione europea ha chiesto una nuova ricognizione finalizzata ad aggiornare le informazioni sui siti italiani ricadenti nell’infrazione e, a valle di tali accertamenti, le aree denominate ‘Lama Balice- Bitonto’ e ‘Via dei Fiordalisi – Z.I. Bari’ venivano ricondotte ai risultati derivanti dal processo di graduale riduzione del numero dei siti da adeguare e pertanto risultavano espunta dal novero dei siti oggetto del contenzioso europeo.
La Regione, inoltre, fa notare che “i Comuni di Bitonto e Bari non hanno fornito evidenze importanti su azioni preordinate alla conclusione dell’intervento e pertanto all’avanzamento fisico e finanziario dei procedimenti ammessi a finanziamento”. E perciò, allora, accade che, e arriviamo all’ultima tappa, nel 2021, la sezione Rifiuti e Bonifiche ha avviato il procedimento di revoca delle risorse liberate che, per la città dell’olio e del sollievo, corrispondono a 1milione e 250mila euro.
Da Palazzo Gentile, però, scrivono dagli uffici regionali, “pur non avendo allo stato aggiornamenti sulla conclusione fisica e finanziaria progettuale, hanno chiesto di intervenire nel procedimento di revoca avviato al fine di salvaguardare gli interessi dell’Ente nel mantenimento di una utile e necessaria risorsa economica”.
Natilla: “Manca la progettazione”. A segnalare l’accaduto, è stato il consigliere Francesco Natilla, che su Facebook ha evidenziato come “il sindaco vanta e promette, tace però “sull’ennesimo” scivolone della sua amministrazione. Non si devono nascondere sotto il tappeto gli insuccessi di cui si è responsabili e vantare qualche cantiere”. Secondo l’esponente di “Bitonto riformista”, poi, “è chiaro ed evidente che siamo davanti a una evidente mancanza di programmazione e progettazione oculate, e che presto, purtroppo, ci saranno altri finanziamenti che stanno per saltare. La strategia dell’apertura di tanti cantieri nello stesso periodo come è successo quest’anno è rischiosa soprattutto perché si fa fatica a seguire i lavori stessi”.
Il sindaco: “Stiamo presentando ricorso con gli uffici”. “Si tratta di un finanziamento in due lotti di un sito inquinato decenni fa – è la voce del sindaco Michele Abbaticchio – e di cui una parte è stata utilizzata, mentre per l’altra eravamo vicini all’appalto, ma la Regione ha scelto la strada della revoca, ma gli uffici stanno predisponendo una nota con la quale faremo notare che siamo pronti a partire e quindi la inviteremo a rivedere la decisione”.